Su strada col Bronco Raptor: il nuovo super suv della Ford
RITORNO GRADITO. Era ormai estinto il Bronco. Dalla fine dello scorso Millennio. Anche se per vederlo non era necessario addentrarsi nelle sezioni della preistoria di chissà quale museo: ad esempio al Caravan Salon di Düsseldorf di fine agosto era già ricomparso nella sua seconda vita e nella nuova versione. Insomma il Bronco è rinato, ma Ford non ha avuto bisogno di sezionare l’ambra per rintracciarne il Dna: è bastato pescare tra forme delle generazioni passate e rimodellarle. In Europa non è ancora disponibile, ma noi abbiamo avuto la possibilità di salire sulla versione più “cattiva” denominata Raptor e di guidarla sulle strade del Michigan.
PREZZO RADDOPPIATO. In Usa il Raptor costa più del doppio rispetto al Bronco base (quasi 69.000 dollari contro 30.000) e bisogna riconoscere che si tratta di un veicolo impressionante. Tanto per cominciare per la sua altezza da terra di 33 centimetri (una dozzina in più rispetto all’entry level) e per le dimensioni delle sue ruote, che permettono di mettere in mostra anche il sottoscocca e le sue vistose protezioni.
NIENTE V8. La trazione integrale permette di gestire tutta la spinta del V6 twin-turbo EcoBoost a benzina di 3.0 litri da 424 CV. Ma il motore è tuttora in fase di omologazione, quindi non è ancora stato fornito il dato di coppia ufficiale che, comunque, dovrebbe essere di circa 600 Nm. Purtroppo è quasi certo che questo allestimento non verrà offerto ufficialmente nel Vecchio Continente, quindi questo compito sarà lasciato agli importatori paralleli, mentre le versioni normali sbarcheranno da noi tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024. Ma per la cronaca il Raptor è disponibile solo con la carrozzeria a cinque porte e a cinque posti ed è sviluppato su un pianale allungato: 485 cm di lunghezza totale, cioè una quarantina in più rispetto alla declinazione a due porte. E, in effetti, con un passo che sfiora i tre metri, a bordo c’è molto spazio anche per chi sta seduto dietro.
RUMORE EDUCATO. La scalata verso l’abitacolo è agevolata dalle maniglie ricavate all’interno delle portiere, vistose ma anche ergonomiche. I sedili sono comodi e sportivi. Una volta preso posto non pare affatto di essere a bordo di un suv ruvido e intrepido. Perfino il rombo del motore, nonostante le valvole regolabili sullo scarico per variare la “voce”, rimbalza in maniera quasi educata all’interno, dove ci sono tasti e comandi di epoca analogica (come la rotella per la selezione del tipo della trazione tra le sette possibilità) abbinati a un ampio e moderno schermo digitale.
DIECI MARCE. La trasmissione è automatica e a dieci marce: è fluida, efficiente e silenziosa. Purtroppo il percorso di prova era corto e troppo poco impegnativo per godersi completamente la potenzialità del Raptor, ma prima di partire, il personale della Ford, consapevole delle prestazioni del mezzo, ci ha messo in guardia circa la presenza di pattuglie della Polizia indigena, con la quale è precauzionalmente preferibile evitare contatti indesiderati.
PRESTAZIONI SOPRA LE RIGHE. Ciò nonostante è stato subito evidente che si tratta di un veicolo in grado di fare cose “straordinarie”. L’accelerazione mette i brividi e lo spunto è formidabile: non sono stati ancora forniti i dati riferiti a questo parametro ma, verosimilmente, stiamo parlando di un mezzo che, nonostante le sue oltre due tonnellate e mezzo, dovrebbe coprire lo 0-100 in circa 6,5 secondi, decimo più, decimo meno. E quando si preme il pedale del freno, si avverte una sensazione di assoluta sicurezza perché la risposta è prontissima.
PIÙ LARGO DEL BRONCO NORMALE. E, cosa sorprendente per un suv di questa categoria (e di provenienza americana…), anche lo sterzo è immediato e contribuisce a facilitare la guida del Bronco Raptor perfino nella “giungla” cittadina, dove la larghezza delle carreggiare (superiore a quella del Bronco standard) non aiuta certo. Mentre sul fatto che se la possa cavare nella giungla vera ci sono pochi dubbi.
TUTTO APERTO MA SOLO IN USA. I consumi, però, sarebbero probabilmente una “croce” per gli automobilisti europei, senza contare che riempire un serbatoio da 79 litri è piuttosto costoso di questi tempi. Ma gli acquirenti che stanno da questa parte dell’Atlantico, oltre al prezzo della benzina (equivalente a meno di 0,90 euro al litro), invidieranno agli americani anche la possibilità di rimuovere completamente le portiere, che è un’opzione proibita dalle nostre restrittive normative comunitarie. Mentre, come in Usa, non sarà vietato smontare il tetto.