Jaguar XK European: il giaguaro ruggisce ancora
UN ALTRO RESTOMOD. Ricerca di luce e bisogno di gioia, erano gli Anni 500, un’epoca in cui si volevano cancellare i nefasti della Seconda guerra mondiale, un periodo in cui l’industria automobilistica giocò un ruolo chiave, guidata dalla passione e dalla voglia di ricostruire mise alla luce alcune icone a quattro ruote. Spinti da questa idea, alla Thornley Kelham hanno deciso di dare luce alla fredda scena digitale del mondo di oggi con la Jaguar XK European, ossia il restmod della celebre XK 120 Coupé del dopoguerra, vettura con cui la casa del giaguaro cambiò definitivamente la storia delle sportive di lusso.
DESIGN MCLAREN. Cura e ricercatezza nei propri lavori: la Thornley Kelham ha già dato prova della sua maestria, rimodernando con il programma “Fuorilegge” la leggendaria Lancia Aurelia B20. Sulla scia di questo successo hanno quindi dato il via a un progetto che si fonda sulla Jaguar XK e che per essere realizzato ha scelto le migliori risorse in campo: per lo stile è stato scelto infatti Paul Howse, il designer che firmò le linee della McLaren P1 e della McLaren 720S.
ELEGANTE E DECISA. Il restmod della Thornley Kelham prevede alcuni ritocchi stilistici della carrozzeria, che presenta una linea del tetto più bassa e forme più muscolose con passaruota allargati e frontale e fiancate scolpite. Il posteriore si fa più affusolato e perde le cromature sui fari (rispetto alla versione originale), mentre all’anteriore si può notare la nervatura del cofano che prosegue fino al tetto. I cerchi della Jaguar XK European restano a raggi come l’originale, ma dal diametro maggiorato.
MECCANICA AGGIORNATA. Sotto il cofano della Jaguar XK European troviamo il 6 cilindri 3,8 litri della XK del 1951 (motore che sostituì il 3,4 litri della versione roadster del 1948), ma ampiamente rivisto in varie componenti per renderlo più moderno. Grazie al lavoro della Thornley Kelham il motore può raggiungere 300 o 340 CV, a seconda delle richieste del cliente, una potenza che è stata ottenuta grazie all’iniezione diretta, alla rettifica dei cilindri e alberi a camme su misura, supportati da un radiatore in allumino aggiornato e un cambio a 5 rapporti e prese d’aria ridisegnati. Inoltre, il restomod prevede sospensioni riprogettate, con doppi bracci trasversali anteriori e posteriori, ammortizzatori Bilstein e molle Eibach. I freni a tamburo sono stati sostituti da dischi con pinze a quattro pistoncini, a cui si aggiunge un differenziale a slittamento limitato.
COMFORT DEL NUOVO MILLENIO. Insieme a estetica e meccanica aggiornate, di certo non potevano mancare restauro e modifiche degli interni e della dotazione della Jaguar XK European. L’abitacolo ha infatti un sapore più moderno: al posto della plancia rivestita in legno noce della versione originale, troviamo un cruscotto in alluminio in tinta con la carrozzeria e con quadranti riposizionati e circondati da una cornice in pelle. I pannelli laterali delle portiere si dotano invece di una tasca portaoggetti (non presenti sul veicolo originale) e la seduta è stata abbassata per accogliere persone di stature più alte, offrendo più spazio per gambe e ginocchia. Inoltre, la tecnologia del ventunesimo secolo entra a bordo della XK European, sono inclusi di serie gli alzacristalli elettrici, l’aria condizionata, il servosterzo e la connettività bluetooth.
PIÙ DI 5.000 ORE. Per ottenere questo capolavoro alla Thornley Kelham sono necessarie oltre 5.000 ore di lavoro per il restauro, con ben 800 di queste dedicate alla fase di verniciatura, sulla base di una vettura che, di nomra, viene fornita dal cliente. Costruita in serie limitatissima, un esemplare della Jaguar XK European ha un prezzo di circa 664.000 euro più il prezzo dell’auto donatrice.
