Hothatch e youngtimer: la ricetta di Ottomobile
Se siete tra quelli che adorano le hothatch d’annata (e non solo quelle senza filtro antiparticolato benzina!), sempre presi nel dilemma tra l’ultimo modello e l’idea di youngtimer e, soprattutto, se non avete lo spazio o il budget per ospitare tutte le ‘piccole bombe’ degli Anni ’80 e ’90, non potete non conoscere il marchio Ottomobile. Si scrive così e si pronuncia alla francese quasi come la parola automobile. Il brand fa parte di un gruppo di proprietà transalpina che possiede e guida il marchio storico Solido, riportato da qualche anno agli antichi splendori e quello più recente GT Spirit, più orientato alle supercar, comprese quelle dei preparatori ufficiali come Alpina e AMG.
IN SCALA 1/18 E 1/12. La scala di riferimento è la 1/18, che equivale a modelli lunghi dai 20 ai 30 cm, tenuto conto che la gamma Ottomobile spazia dalle piccole Citroen Saxo, Peugeot 106, Renault Clio e Supercinq fino alle Audi S4, BMW M5 e Volvo 850 T5 R. Ma per i modelli più cari ai Francesi, come 205 GTI, Clio RS e Golf GTI, c’è anche l’opzione della scala 1/12. Qual è il filo conduttore di tutta la gamma Ottomobile? Il mantra dei due soci, Frederik e Nicolas: “realizzare in miniatura le automobili che avremmo voluto acquistare da giovani”. Il business è stato condotto fino a oggi in modo entusiasmante per loro e per i clienti e il successo è testimoniato dalla Clio Williams e dalla Peugeot 205 GTI (vere!) che fanno bella mostra di sé nella sala campionaria dell’azienda di Josselin, in Bretagna.
MOLTI SONO INTROVABILI MA…VIETATO DISPERARE! Scorrendo il catalogo online ben organizzato per marche si scopre che quasi tutti i modelli, prodotti in serie limitata di poche centinaia – massimo poche migliaia – di pezzi, sono esauriti. Ma poco male: questo significa che ogni esemplare assume un maggiore valore collezionistico (vedere ebay per credere) e che nel tempo la stessa auto può essere riproposta in altri colori, ovviamente originali. Non solo: le auto di maggior successo sono realizzate in modo tale da rendere riconoscibili se non i model-year almeno i face-lift, come nel caso della Peugeot 106 Rallye o della Renault Clio Mk2. Della Mégane R.S., oltre alle tre generazioni dell’auto ‘basica’ sono state riprodotte anche le serie speciali più celebri, come le Trophy-R, le R26 e seguenti e la Performance Kit basata sull’ultima generazione.
RESINA, COLORI ORIGINALI E DETTAGLI STRAORDINARI. Capitolo tecnica: la scelta dei due titolari è stata chiara: modelli in resina privi di aperture ma con interni finemente riprodotti e tanta cura nel dettaglio. Apprezzabile in modo particolare sulle roadster e sulle cabriolet, come la M3 prima serie, rara in miniatura quanto introvabile da vera. I cerchi sono perfettamente miniaturizzati ma le ruote non sterzano: sono modelli esclusivamente da esposizione. E sul piano commerciale, un listino-prezzi accessibile. Che significa 60-70 euro a modello, ordinabile on-line e con la possibilità di effettuare pre-ordini così da evitare il rischio di sold-out. Sulle pagine social del brand e sul sito vengono pubblicati gli annunci relativi all’apertura delle prenotazioni, così non ci sono scuse per i ritardatari. Di auto italiane ce ne sono poche: Alfa Romeo 145 Quadrifoglio e 147 GTA, Fiat Coupé 20v Turbo e barchetta. Lo sappiamo, ce lo state chiedendo. No, la Delta Integrale non c’è: troppa la concorrenza arrivata prima ancora che Ottomobile nascesse. Ma una Delta HF4WD stradale, ancora inedita… perché no? Chiedetelo anche voi a Frederik e Nicolas, sul sito otto-models.com naturalmente.