Prendi una California e fanne un ‘Revival’
Alla GTO Engineering ci hanno preso gusto. Dopo gli impeccabili restomod della meravigliosa 250 GT SWB e della 250 TR, è infatti arrivato il turno dell’altrettanto iconica 250 GT California Spider: interventi di ‘contemporaneizzazione’ ad hoc, efficaci, mai invasivi e che non vanno a ledere le eleganti forme disegnate a suo tempo da Sergio Scaglietti. La ricetta per i restomod qui a Reading, Berkshire, è sempre la stessa e parte, naturalmente, dal propulsore. Si può scegliere un dodici cilindri a V di 60° di diverse cubature, da 3, a 3,5 o 4 litri, con una potenza massima che varia dai 240 — come in origine — fino ai 400 cavalli e che possono essere scaricati sull’asfalto tramite un cambio manuale a 4 o 5 rapporti. A livello di telaio, invece, in GTO hanno apportato tutta una serie di modifiche mirate ad aumentare la rigidità torsionale e quindi per rendere il comportamento su strada di questa California più preciso, fruibile, dinamico e sicuro.
10 MILIONI (PIÙ UNO). Prima di pensare ad un sacrilegio, ricordiamo che la carrozzeria non viene assolutamente toccata, anche perché, per ogni allestimento Revival, si parte da un modello Ferrari originale. Dal momento dell’ordine — e quindi della consegna della vostra California Spyder usata ed in ottime condizioni nelle mani del team inglese — dovrete attendere circa due anni, visto che per l’intero processo di aggiornamento sono necessarie 1500 ore di lavoro manuale. Costo per la rinfrescata? Circa novecento mila euro — soldino più, soldino meno — da aggiungersi al prezzo che pagherete per la donor car ovvero circa una decina — purtroppo non di migliaia — di milioni di euro. Se siete fortunati — diciamo molto — potreste però trovare un’occasione e risparmiare anche qualcosina. Uno dei primi esemplari di GTO Engineering California Spyder Revival verrà svelato in anteprima mondiale proprio questo weekend al Goodwood Revival. Sarà nero — esattamente come l’esemplare in queste foto — e come la California Spyder LWB ex James Coburn che, nel 2008, divenne celebre per essere la prima vettura battuta all’asta per una cifra superiore ai dieci milioni di euro.