Un giro di Francia… Tra velocità e regolarità
A noi petrolhead può capitare anche questo: sei in vacanza, seduto con la fidanzata a far colazione a a St. Tropez alle 10 della mattina di un pigro sabato di inizio settembre, con l’unica prospettiva di sdraiarti al sole o stare in acqua per il resto della giornata quando, navigando tra siti e social media, scopri che a 40 km da lì, nel giro di un paio d’ore, passeranno 230 auto d’epoca tra le più prestigiose della produzione mondiale. “È il Tour Auto 2021, bellezza!” Mollare amica, pinne e boccaglio, prendere le chiavi e saltare sull’auto a noleggio è un tutt’uno, come raggiungere Les Arcs, una cittadina provenzale poco distante dall’uscita di Le Muy dell’Autoroute Provençale, quella che da Nizza e dintorni arriva a Marsiglia prima di spingersi verso il confine spagnolo.
UNA FORMULA DI SUCCESSO. E proprio a Nizza l’edizione 2021 del Tour Auto Optic 2000 (questo è il nome rispettoso dello sponsor principale della gara di regolarità e velocità organizzata da Peter Auto) terminerà dopo più di 1000 km di prove speciali (su circuiti del calibro di Digione, Bresse, Ledenon e Le Castellet-Paul Ricard e su strade di montagna o campagna) di un evento, partito da Parigi e durato quasi una settimana, capace di attrarre vetture storiche d’eccezione da tutta Europa.
BOUTSEN (EX F.1) IN GARA, DUE RALLISTI TRA GLI APRIPISTA. La formula, gara di regolarità di su strade aperte al traffico e di velocità in pista, è di successo e attrae da anni (quella appena conclusa è stata la 30a edizione) concorrenti sinceramente appassionati. L’unica star presente al via su un’auto in gara è il belga ex-pilota di Formula 1 Thierry Boutsen, al volante di una Porsche 911 S 2.0 prima serie, ma tra gli apripista, alla guida rispettivamente di una BMW M5 CS e di una M4, troviamo due nomi di spicco del Mondiale Rally (e non solo!) come Ari Vatanen e François Chatriot, uniti da una lunga amicizia con la Casa bavarese (corsero entrambi gare iridate sulla M3 Gruppo A, prima generazione ovviamente). La partenza è di lunedì mattina dal Grand Palais parigino, alle 6. Una sessantina di chilometri verso sud, direzione Château de Courances, precede il “via!” ufficiale che porterà i concorrenti sul circuito di Dijon-Prenois (noto per il memorabile duello Villeneuve-Arnoux nel GP del 1979) e poi al fine tappa di Beaune.
LE AMERICANE SOTTO LA PIOGGIA. La seconda tappa si apre con la prova di velocità e abilità sul circuito di Bresse, per poi raggiungere la zona di Les Oyonnax, nel dipartimento dell’Ain, vicino a Ginevra, con i suoi meravigliosi panorami, e terminare ad Aix-Les-Bains con vista sul Lago Le Bourget. A Bresse lo schieramento di partenza della 3a griglia (le auto sono suddivise per prestazioni nelle prove in circuito) vede due Ferrari 250 GT SWB in prima fila, cose d’altri tempi! Al comando due Cobra e una Ford GT40 danno spettacolo, anche solo da ferme, purché a motore acceso! Il pubblico dimostra comunque di apprezzare anche la simpatica e quanto mai rara Renault Dauphine Gordini di Mouret-Cardon.
SOSTA PIC-NIC NELLA TAPPA PIÙ LUNGA DEL RALLY. La carovana della gara si sposta nella regione Auvergne-Rhône-Alpes. Formula Pic-Nic per il pranzo nella tappa più lunga della gara: ben 460 km! prima di arrivare a Champ de Mars a Valence, in passato sede di tappa del Rallye Monte-Carlo. Una distanza resa ancora più faticosa per i concorrenti dalla pioggia battente che ha seguito fantozzianamente la gara.
IL FASCINO DELLA MATRA (ANCHE SUL BAGNATO). La quarta tappa porta i concorrenti dal Castello di Crussol al circuito di Ledenon (percorso in senso antiorario, contrariamente al solito, e sotto la pioggia) per poi concludersi, dopo due prove speciali stradali, nell’Anfiteatro Romano di Nimes. Le classifiche iniziano a prendere forma, con Van Riet e Werner, su Shelby Cobra 289, che paiono ormai irraggiungibili nel gruppo VHC, mentre Brocades Zaalberg-Drapeau su Ferrari 275 GTB allungano tra i regolaristi. Spettacolare la Matra MS 650 di Mr John of B-Sibel, che vince la tappa davanti alla Porsche 911 2,3 ST di Beck-Schaffer e l’Alfa Romeo 1750 GTAM di Pernaut-Cohen.
QUANTO CALORE! Gli ultimi chilometri sono i più faticosi, le auto e gli equipaggi fisicamente e meccanicamente provati da quasi una settimana di impegno costante devono affrontare, finalmente sotto il sole, la prova in pista a Le Castellet, sul circuito da 3,8 km, per poi addentrarsi nella regione della Fayence e nelle montagne sopra Cannes e Antibes, per percorrere infine la Promenade des Anglais a Nizza prima di salire sulla pedana d’arrivo. Tutti i villaggi accolgono in festa il passaggio delle vetture della corsa con un entusiasmo che abbraccia giovani e meno giovani, evidenziando il ruolo che i successi di piloti come Loeb e Ogier tra i rallisti e Ocon e Gasly stanno recitando nel mantenere un’elevata popolarità agli sport automobilistici. Il successo finale per la categoria Velocità va a Christophe Van Riet ed Eric Werner su Shelby Cobra 289 e per la Regolarità a Marc e Thomas Jay su Lancia Fulvia 1600 HF. Ma aver concluso questa maratona è motivo di felicità per tutti i concorrenti che hanno tagliato il traguardo di Nizza! Per gli altri, c’è solo un desiderio: riprovarci da qui a un anno. (Testo: Alessandro Rigatto, foto: Alessandro Rigatto, Mathieu Bonnevie)