Italia – Inghilterra: la sfida nel motorsport
Questa sera la Nazionale italiana sarà a Wembley per lottare con l’Inghilterra per la conquista dell’Europeo 2021. Milioni di tifosi saranno sintonizzati davanti alla TV a supportare i giocatori delle rispettive nazionalità, ma il duello tra queste due nazioni non si limita certo a quel rettangolo verde che è il campo da calcio. E noi di veloce non potevamo che fare un piccolo viaggio nella storia alla ricerca degli eventi motoristici più famosi che hanno visto lottare piloti e costruttori automobilisti british e tricolori. Ecco quattro grandi ‘Italia – Inghilterra‘ al profumo di benzina e gomme bruciate.
BENTLEY – ALFA ROMEO. Nei primi Anni ’30 il confronto Inghilterra-Italia premia lo Stivale. Lo senario è la 24 Ore di Le Mans. L’inizio della decade è per gli inglesi: Woolf Barnato vince nel 1930 la sua terza 24 Ore con la Bentley Speed-Six. Ma poi la B alata lascia le corse per guai finanziari ed esplode l’Alfa Romeo: L’Alfa 8C 2300 Tourer 4 posti vince nel ’31 (Tim Birkin-Lord Howe), ’32 (Sommer-Chinetti), 33 (Sommer-Nuvolari) e ’34 (Chinetti-Etancelin). Bisogna attendere il ’35 perché vinca di nuovo un’inglese, una Lagonda.
STIRLING MOSS – EUGENIO CASTELLOTTI. Alla Targa Florio del ’55, ultima prova della tormentata stagione del Mondiale Sport di quell’anno (funestata dall’incidente di Le Mans), la Mercedes è un ammazzasette. La sua coppia di piloti, tutti britannici, è dominatrice assoluta. Stirling Moss (reduce dal capolavoro alla Mille Miglia in coppia con Denis Jenkinson) e Peter Collins fanno una gara perfetta tra le Madonie. La 300 SLR n.104 è un mostro volante (Moss compie il giro più veloce a oltre 100 orari di media). Dietro di lei un’altra 300 SLR (n-106) guidata da Fangio e KLing. Al terzo posto la Ferrari 857 S di Eugenio Castellotti e Robert Manzon, n.116, osannata da una folla festante (e nettamente di parte!). Bisogna aspettare il 1956 perché un italiano torni alla vittoria alla Targa Florio. È Umberto Magioli, questa volta, però, al volante di una tedesca, la Porsche 550 Spyder.
FERRARI – MCLAREN. Il Mondiale di F1 dell’85 è, per la prima volta, del francese Alain Prost con la McLaren MP4/2. Lo scontro Italia-Inghilterra volge decisamente a favore di quest’ultima: Woking porta a casa il suo quarto Titolo Costruttori mentre Ferrari, principale avversario, è seconda con il ‘nostro’ Michele Alboreto, vice-campione. Nel confronto Italia-Inghilterra il Circus registra anche l’ultima completa annata dell’Alfa Romeo come costruttore. Nelle immagine qui sopra: la Ferrari di Johansson a Monaco; qui sotto Prost tra le ‘spigolose’ curve cittadine di Detroit al GP degli Stati Uniti.
FERRARI – MCLAREN (PT.2). Ancora una volta a cavallo tra la fine degli Anni ’90 e l’inizio dei Duemila sono Ferrari e McLaren a darsi battaglia in Formula 1. Protagonisti, due tra i più grandi campioni di sempre, Michael Schumacher e Mika Häkkinen. Il tedesco e il finlandese si danno battaglia a ogni GP e con la veloce MP4/13, la prima McLaren progettata da Adrian Newey, Häkkinen si rende protagonista di una gloriosa stagione 1998, conquistando, all’ultimo GP, il titolo piloti e costruttori. Successo duplicato nel ’99, anche a causa dello sfortunato incidente che costrinse Schumacher a uno stop di ben sei GP, ma dal 2000 non ci fu più storia: il campione tedesco iniziò un’interminabile striscia di vittorie che lo porterà a conquistare cinque titoli mondiali. Di fila.