Audi S3: la prova della hothatch da 310 cavalli

Era il 1999 quando nasceva l’Audi S3, la prima hothatch di lusso. Sì di lusso, perché se fino a qualche anno prima comprare una due volumi con tanti cavalli voleva dire mettersi in garage qualcosa di spartano, l’Audi metteva sul piatto stile e materiali di una berlina con le prestazioni di una hothatch ispirata ai rally. E così seduti sugli avvolgenti sedili in pelle si comandava un piccolo motore turbo a benzina, un 1.8 litri di cilindrata, per 210 cavalli scaricati a terra dalla trazione integrale quattro. Sono passati ventidue anni da quel momento e be’ la formula dell’Audi S3 è ancora tanto valida, che non solo non è mai stata stravolta dalla Casa dei quattro anelli, ma è stata ‘interpretata’ anche dalle sue due principali concorrenti, Mercedes e BMW.

PRESTAZIONI E CONTROLLO. Questo significa che oggi la S3 per essere ancora la regina del suo segmento ha bisogno di combinare al meglio confort tecnologia e prestazioni che sappiano emozionare ma allo stesso tempo potabili, alla portata di tutti. E diciamolo subito: la S3 va davvero forte. Con 4″8 dichiarati sullo 0-100 (ma paiono anche meno quando si usa il launch control) e 250 km/h di velocità massima, sulle strade di tutti i giorni, ma anche su per un passo di montagna, le accelerazioni soddisfano sempre. Merito di una ricetta, come abbiamo detto, collaudata, con un duemila, sempre turbo a benzina, che in quest’ultima evoluzione eroga 310 cavalli tra 5450 e 6500 giri e 400 Nm di coppia massima e costante per una grande parte del contagiri: si va dai 2000 ai 5450 giri. A trasferire tutti i ‘puledri’ alle ruote ci pensano il cambio robotizzato doppia frizione sette marce – niente più manuale sulla nuova S3 – e la trazione integrale quattro; in questo caso non permanente ma di tipo haldex. Normalmente la coppia va alle sole ruote posteriori ma se si perde aderenza o si ricerca la massima accelerazione la frizione all’interno del giunto Haldex si chiude permettendo il trasferimento di coppia alle ruote posteriori.

LA VELOCITÀ QUI È ‘FACILE’. I cavalli ci sono tutti e le accelerazioni pure, ma quello che – ancora – stupisce è la facilità con cui questi numeri si traducono in fatti e in sensazioni di guida. Bastano pochi chilometri al volante dell’Audi S3 per iniziare a premere con decisione l’acceleratore. Vi sembrerà (quasi) di averla sempre guidata e di conoscerla in ogni sua reazione. Che sono molto poche a dire il vero: il veloce trasferimento di coppia alle ruote posteriori vi permette di tenere il gas aperto anche in molte curve dove pensereste di mollare e se per errore proprio esagerate, basta lasciare l’acceleratore e la S3 torna subito sui binari. Merito della trazione sì, ma anche di un assetto davvero ben congegnato alle nostre strade: con gli ammortizzatori a controllo elettronico dell’auto del test, la loro taratura cambia a seconda della modalità di guida, ma anche nella più rigida Dynamic copiano bene il manto stradale rendendo la S3 sempre neutra e prevedibile anche in caso di avvallamenti o imperfezioni dell’asfalto. 

DA UNA MARCIA ALL’ALTRA. Lo sterzo diretto, sebbene non un campione per feeling, permette di posizionare l’auto con precisione e anche il cambio robotizzato non delude: i passaggi di marcia sono davvero veloci anche utilizzando le palette dietro al volante. Peccato soltanto per la mancanza di un pulsante per selezionare la modalità manuale: si attiva premendo i paddles dietro al volante ma se per una decina di secondi non cambiate marcia ritorna automaticamente in Drive. Un piccolo appunto si può muovere anche al suono proveniente dallo scarico: decibel e scoppiettii, rispetto alla passata generazione, sono diminuiti, colpa quasi certamente dell’adozione dei filtri antiparticolato sui motori a benzina. Con 310 cavalli sotto al piede dell’acceleratore ci saremmo aspettati un po’ di ‘musica’ in più, ma volente o nolente, anche in questo la S3 ci ricorda la sua missione: non essere la più sfacciata o la più divertente, ma la risposta al nostro bisogno di prestazioni, tutti i giorni, tutto l’anno.

COMPETENZA E STILE. Ma chi tra le hothatch sceglie proprio una S3, lo fa prima di tutto per lo stile e questa nuova generazione non tradisce le aspettative. Linee tese, forme slanciate e fari e fanali a led che danzano per voi ogni volta che aprite o chiudete l’auto la distinguono immediatamente. A distinguerla dalle altri Audi A3 sono pochi, ma fondamentali dettagli, come i quattro scarichi – veri – le pinze dei freni rosse e i cerchi in lega specifici. Lo stesso vale per l’abitacolo dove le cuciture rosse e gli avvolgenti sedili in pelle ci ricordano di non essere al volante di un’A3 qualsiasi e non manca tutta la tecnologia possibile a coccolarvi in ogni lungo viaggio. Come dicevamo, la ricetta dell’Audi S3 è oggi più che mai tanto attuale quanto efficace. I cavalli qui non sono al servizio del puro divertimento – ci sono altre auto per questo compito – ma da godere tutto l’anno, in autostrada come in un passo di montagna verso la prossima meta sciistica. E con consumi, se andate piano, più che buoni in rapporto alle prestazioni. A guardare le dimensioni, i cavalli, ma sopratutto l’esperienza di guida di questa Audi S3, viene quasi da spingersi a paragonarla a una piccola Audi RS6. La sua ricetta non è più unica, quello è certo, ma se cercate una sportiva che vi accompagni nella vita di tutti i giorni l’Audi S3 è ancora la risposta.