Bugatti: il test di 4 edizioni speciali al ‘Ring
Ai collaudatori della Bugatti non bastavano i dati raccolti al Nürburgring nello sviluppo della Chiron ‘di serie’ per validare i test delle (attese) quattro nuove edizioni speciali della hypercar di Molsheim. Così sono tornati nel sud della Germania con quasi venti milioni di euro e 6200 cavalli al seguito per verificare ancora una volta lungo i saliscendi e le impegnative curve dei 20 chilometri dell’Inferno Verde che ogni caratteristica vetture fossero all’altezza degli elevati standard della Bugatti.
PER LE CURVE, PER I RECORD. Eccole, ritratte in questi scatti le protagoniste del test al Nürburgring: in ordine di prezzo, a partire dalla più ‘economica’, troviamo la Bugatti Chiron Pur Sport (3 milioni di euro), la variante della Chiron che non punta sulla velocità massima, ma sull’agilità e il divertimento di guida, grazie a tarature specifiche per il cambio – i rapporti sono stati accorciati – e le sospensioni – con molle più rigide del 65 percento davanti e del 33 percento dietro unite ad un diverso l’angolo di camber (meno 2,5°) – e nuove appendici aerodinamiche. A 500mila euro in più ecco la Chiron Super Sport 300+, la versione omologata dell’auto che nel settembre 2019 ha conquistato il nuovo record di velocità raggiungendo i 490 km/h – o 304 miglia orarie – sul circuito di prova della Volkswagen di Era-Lessien.
COACHBUILDING. Bisogna salire a cinque milioni di euro – e avere già in garage almeno una Chiron – per portarsi a casa una delle 40 Bugatti Divo, la prima serie speciale della Chiron a presentare un design del tutto rivisto e – anche in questo caso – rivolta al piacere di guida prima ancora che alle massime prestazioni velocistiche. Infine ecco la più costosa ed esclusiva del quartetto, la Centodieci, l’omaggio all’iconica Bugatti EB110 del 1991: costa 8 milioni di euro e sarà prodotta in soli dieci esemplari. Sono molteplici gli elementi stilistici della Centodieci che rivisitano in chiave moderna lo stile della EB 110 a partire proprio dalla ‘mini’ mascherina a ferro di cavallo. Proprio come sull’italiana poi, i fari anteriori della Centodieci seguono le linee tese orizzontali della sezione frontale, mentre spostandoci sul lato della vettura non passano inosservate le insolite prese d’aria circolari, appena dietro i finestrini: contraddistinguevano, infatti, la versione più sportiva EB 110 SS e miglioravano il raffreddamento del 12 cilindri biturbo.