Buon compleanno Vespa!
Settantacinque anni non sono un anniversario, sono un’era geologica. In tre quarti di secolo le cose non cambiano mica, si rivoluzionano. Usi, costumi, mode e modi. Nel 1946, 75 anni fa appunto, l’Italia usciva da una guerra che non bastava la mascherina per ripararsi. Nei salotti, davanti al divano (per chi ce l’aveva), non c’era il televisore, che semmai era al bar, ma una radio a valvole. Il mezzo di locomozione più diffuso erano i piedi, seguiti a debita distanza dalle bici. Solo i signori, leggi medico condotto, notaio e prete del paese, avevano la macchina. Gli altri motorizzati, la Vespa (col faro basso e le ruote da 8″). Mezzo ideale per donne, uomini e prole al completo. Anche tutti insieme appassionatamente. Quante cose di quelle che circondano la nostra contemporaneità sono longeve come lei? Già, ormai non si usa più manco la penna… Eppure lo scooter più guidato nel mondo (citazione di una pubblicità Piaggio dell’epoca) continua a ronzare per le strade di ridenti paeselli nostrani e tentacolari metropoli americane. Nata due tempi, diventa quattro negli Anni ’90, e in questi ’20 si dà pure una scossa e diventa elettrica.
UN REGALO, DUE SERIE SPECIALI. Un compleanno come questo va festeggiato e Piaggio lo fa con una versione speciale della Primavera (50, 125 e 150 cc) e della GTS (125 e 300 cc). Si chiama Vespa 75th e sfoggia una livrea dedicata con una libera interpretazione di colori Anni ’40. La tinta è giallo metallizzato e il 75 che vedi su una fiancata, c’è pure sull’altra. Tanto per ribadire il concetto. Ma tu hai notato quella borsa messa là dietro come fosse una ruota di scorta. Tranquillo, grazie allo sgancio rapido lo puoi togliere velocemente. Non sono un fan del bauletto, anche per questioni di sicurezza e di bilanciamento dei pesi (anche estetici). A te piace e lo vuoi lasciar su anche quando piove? Bene, non ti resta che coprirlo col telo impermeabile (incorporato). Ami il rétro, ma alla fine sei un malato di gadget tecnologici? Caschi bene, se prendi qualcosa di più grande del cinquantino hai la strumentazione TFT a colori (4,3″). E potrai smanettare con l’app Vespa MIA, che collega scooter a smartphone.
VELOCE15, NUMERO DA COLLEZIONE. Potevamo dimenticarci di una ricorrenza così? No. E cosa si può regalare a una settantacinquenne che ha già tutto? Un bel album di ricordi: come questo numero speciale del nostro pdf. Te lo sei perso? Faccio finta di non aver sentito (e comunque lo trovi qui).
Vespa, per sempre giovane.
La prima Vespa che ricordiamo è quella di Enrico Piaggio e di Corradino D’Ascanio, la più iconica assieme alla GS la Vespa sportiva che viaggiava come una moto.
Proprio quella Vespa, diventata l’emblema di un film come Vacanze Romane è stata ripresa non da Piaggio, ma da Mightyseed Designs, una società internazionale di progettazione e sviluppo industriale che progetta prodotti destinati a diventare unici e di successo.
Mightyseed Designs propone una Vespa elettrica con il sapore del design Bombé degli anni ’50 per calamitare l’attenzione sulle loro competenze.
L’espressione di forme morbide, sinuose e bombate di chi si lasciava definitivamente dietro la seconda guerra mondiale per guardare alla ricostruzione e al futuro con ottimismo.
Il valore di un design che riproposto oggi verrebbe definito instant classic per l’emozione che trasmette e l’enorme prestigo della sua riconoscibilità diffusa ovunque nel mondo.
Oggi la Vespa elettrica di Piaggio è asciutta, minuta ed esile, manca dell’ottimismo e dell’appeal di quelle forme maggiorate per certi versi straordinarie della vecchia cara Vespa riproposta da Mightyseed Designs.
Non avrei il minimo dubbio.
Non solo realizzare la Vespa elettrica di Mightyseed Designs, ma riproporrei anche l’antenato della Vespa di D’Ascanio, il leggendario Piaggio Paperino o MP5 Paperino di Vittorio Casini e Renzo Spolti che grazie alla sua forma consentirebbe l’alloggiamento di batterie di grandi dimensioni per garantire un’autonomia da primato.
Meditate Piaggio, meditate.