I biscioni colpiscono ancora, nel torinese
IL GIORNO DEL BISCIONE – La kermesse torinese del Salone Parco del Valentino è stata occasione di grandi celebrazioni. Come quella del Biscione Day, l’evento organizzato da ‘curiosi individui’, così si definiscono, pazzi di Alfa Romeo. Come Alessandro Cerruti che ci ha scritto per raccontarci l’avventura. “Faccio parte dei Biscioni sin dalla prima ora. Il 20 giugno c’erano, dirette verso Pessione alla terrazza Martini, una cinquantina di modelli Alfa Romeo che coprivano gli ultimi decenni di storia e di successi firmati dal Portello. Dalla 1900 berlina, esemplare in condizioni da concorso, alla esotica Montreal, passando per per le 2600 Coupé e Spider, le Giulia e le Giulietta Spider, un esemplare di SZ, un’insolita 155 Q4 rigorosamente rossa e numerose GIulia GT in tutte le loro cilindrate; ancora: le Alfetta berlina, le GTV, le Turbodelta, i Duetto in tutte le loro declinazioni fino alle più recenti ma ormai classiche 916, le Berline Giulia e 2000, le più recenti ma non meno affascinanti 4C e 8C”.
VERSO UN LUOGO DI CULTO – “Un serpentone colorato di Alfa Romeo che, attraversate le sponde del Po, ha proseguito in modo ordinato lungo i tortuosi e alberati tracciati della collina torinese fino a Superga; per poi, da lì, proseguire sino allo stabilimento storico della Martini, i cui colori sono familiari a noi appassionati di automobili sportive per essere stati di livrea non solo sulle Porsche e sulle Lancia, ma pure sulle Alfa Romeo. Senza dubbio è stata la cornice ideale per ospitare questo mood di stile, sportività e passione. L’ospite d’onore, Klaus Busse, alla guida della sua 4C personalizzata e reduce del prestigioso premio ‘Car Design Award’ assegnatogli per il disegno della notevole Alfa Romeo Tonale, ha esposto e rappresentato il percorso stilistico che lo ha portato a creare le linee di questo prossimo suv marchiato Alfa Romeo; non ancora nato, ma già cult e oggetto del desiderio di molti appassionati”.
UN PO’ DI PRECISIONE – “Non è stato un raduno, non è stata una cerimonia di gruppo; i Biscioni si muovono nel segno della loro passione (le Alfa), dei modo di porsi, dello stile di vita fuori dai classici perimetri di riferimento; l’orizzonte temporale del Biscione è fatto di lancette dell’orologio che vanno all’indietro nel tempo in un’eterna contraddizione intellettuale che li vuole protagonisti del presente, ma forti del loro retaggio culturale; che arriva dal passato. In questo contesto ben s’inseriva la presenza di un testimonial fiore all’occhiello della fabbricazione di strumenti di precisione made in Turin quale l’Allemano: il suo amministratore delegato ha esposto e fatto conoscere quanto questa piccola realtà industriale sia ancora all’avanguardia nella misurazione del tempo e non solo da oltre 150 anni”.