Museo Nicolis, 12 prime volte: Alfa Romeo 6C 1750 GTC

Museo Nicolis, 12 prime volte: Alfa Romeo 6C 1750 GTC

La 6C è stata la prima vettura non da corsa a far affermare il Biscione nell’Olimpo del motorsport: con questo fortunato progetto di Vittorio Jano, l’Alfa Romeo ha vinto le edizioni del 1928, 1929 e 1930 della Mille Miglia. Della storia e dell’evoluzione di questa pietra miliare dell’Alfa Romeo ve ne abbiamo parlato del dettaglio qui; oggi ci concentriamo invece su una delle sue versioni più ricercate, la 6C 1750 Gran Turismo Compressore, una vettura dalle prestazioni decisamente sportive, benché elegantemente ‘vestita’: Touring, Zagato, Aprile e Castagna, fra gli altri, crearono per la 6C alcune tra le più belle carrozzerie italiane del periodo.

Foto: Anna Mainenti

Foto: Anna Mainenti

IL SUCCESSO ALLA MILLE MIGLIA. Era un modello progettato per una raffinata élite di appassionati che apprezzava le potenzialità di un motore dotato di compressore già nei primi Anni ’30 con 80 cavalli di potenza massima a 4400 giri. Ad accompagnare le prestazioni dell’unità sovralimentata erano le diverse migliorie all’autotelaio, più rigido, con balestre montate all’esterno dei longheroni e non più sotto, assali più robusti, freni sempre a tamburo ma con diametro maggiorato da 320 a 400 mm e ammortizzatori a frizione regolabili. Questa vettura non era costruita espressamente per le gare ma una 6C 1750 GTC con carrozzeria Weymann Touring, battezzata ‘Fugientem incurro diem‘, guidata da Ferdinando Minoia e Renato Balestrero giungerà quarta assoluta e prima di nella classe ‘Guide Interne’ alla Mille Miglia del 1932. A metà Anni ’30, poi, le vetture le 6C vennero totalmente riprogettate rimodernando il telaio e introducendo le sospensioni a quattro ruote indipendenti, per la prima volta in assoluto nel Vecchio Continente.

Foto: Anna Mainenti

Foto: Anna Mainenti

L’ESEMPLARE DEL MUSEO. Sul modello esposto al Museo Nicolis si apprezzano le finiture della capote e il disegno del portabagagli. È una vera e propria opera d’arte, una scultura su quattro ruote. Uno degli elementi che rende unica questa vettura è la verniciatura madreperlata ottenuta mescolando alla vernice polvere di conchiglie sminuzzate. Luciano Nicolis raccontava: “Questa è un Alfa Romeo 1750 con compressore, una vettura che ha meravigliato il mondo superando in gara vetture con cilindrate ben superiori. Questo esemplare ha vinto il Premio di Categoria al Concorso Internazionale d’Eleganza Louis Vuitton Classic a Parigi nel 2001. L’Alfa Romeo 1750 è da sempre considerata una vettura molto elegante e piacevole da guidare, ma anche molto veloce. È stata riverniciata con il raffinato colore madreperlato originale; i fari sono regolabili a mano, tramite una leva meccanica. Anche il motore è un capolavoro, il compressore è sul 6 cilindri è montato in testa, mentre nella otto cilindri il compressore è laterale”.

Foto: Anna Mainenti

Foto: Anna Mainenti

  • Museo Nicolis, Alfa Romeo 6 C 1750, ph Paolo Carlini
  • Museo Nicolis, Alfa Romeo 6 C 1750 GTC, ph Anna Mainenti (2)
  • Museo Nicolis, Alfa Romeo 6 C 1750 GTC, ph Anna Mainenti (3)
  • Museo Nicolis, Alfa Romeo 6 C 1750 GTC, ph Anna Mainenti (4)
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