McLaren Artura: una plug-in da 330 all’ora
Art and future, ovvero arte e futuro: due parole che gli uomini della McLaren hanno deciso di combinare per dare origine al nome della loro nuova supercar, Artura. Una denominazione completamente diversa dalle sigle alfanumeriche che fino a questo momento hanno contraddistinto le McLaren di serie (ad eccezione delle hypercar) e che sottolinea quanto di nuovo c’è sotto alla carrozzeria; già perchè l’Artura non è soltanto l’ultima supercar della McLaren, ma la prima della nuova era elettrificata del costruttore inglese, con due cilindri in meno e un pacco batterie in più.
IL CUORE IBRIDO. Abbandonato il V8 biturbo – cuore di tutte le McLaren dalla MP4-12C alle più recenti 765LT e GT -, al centro dell’Artura troviamo un nuovo sei cilindri a V di 2993 cc, sovralimentato da due turbo compressori per 585 cv a 7500 giri e 585 Nm di coppia massima tra i 2250 e i 7000 giri. A questo è abbinata un’unità elettrica da 95 cv e 225 Nm per una potenza combinata di 680 cv e 720 Nm di coppia, tutti scaricati a terra dalle ruote posteriori attraverso un nuovo cambio robotizzato doppia frizione a otto rapporti. ‘Spulciando’ nella scheda tecnica i valori di accelerazione e velocità massima, ci suggeriscono che almeno in quanto a prestazioni, non ci sarà troppo da rimpiangere l’otto cilindri: all’Artura bastano infatti 3″ netti per passare da 0 a 100 km/h, 8″3 per raggiungere (sempre da fermi) i 2o0 all’ora, ai quali sommare altri 13″2 per toccare i 300 chilometri orari (21″5). La velocità massima è di 330 km/h.
ATTENZIONE ALLA BILANCIA. Ad alimentare il motore elettrico è una batteria agli ioni di litio da 7,4 kWh che secondo la Casa permette di viaggiare fino a 30 chilometri in modalità 100 percento elettrica. La ricarica – oltre che per merito della frenata rigenerativa – avviene dalla presa di corrente: servono circa due ore e mezza per passare dallo 0 all’80 percento accingendo da un impianto elettrico domestico tradizionale. Il pacco batterie è posizionato in basso tra i sedili e il motore termico in un apposito spazio ricavato nella nuova monoscocca in carbonio MCLA. Ed è proprio grazie a questa nuovo telaio in materiale composito con telaietti in alluminio per le sospensioni anteriori, posteriori e la maggior parte dei pannelli della carrozzeria che hanno permesso agli uomini della McLaren di contenere il peso a secco della vettura al di sotto dei 1400 kg (1498 kg con tutti i liquidi e il pieno di benzina), nonostante una ‘zavorra’ da 130 kg del sistema ibrido.
L’ARIA LA FA DA PADRONA. Caratterizzata da forme fluide e moderne, ‘scolpite’ in galleria del vento per la massima efficienza aerodinamica, la McLaren Artura reinterpreta e modernizza molti degli stilemi introdotti delle precedenti McLaren 570S e 720S. Nella parte anteriore il motivo del logo McLaren integra in un unico elemento visivo i proiettori a Led e le prese d’aria mentre al posteriore un grande elemento perforato che lascia dissipare tutto il calore del powertrain. Ancora: sulla fiancata possiamo notare le feritoie sui parafanghi anteriori per liberare i passaruota dall’aria turbolenta – migliorando così la tenuta e la stabilità dell’avantreno – e le imponenti prese d’aria degli intercooler appena dietro le portiere. L’abitacolo, come sempre, è nel segno della massima semplicità: nessun comando sul volante, ma due schermi, uno per il cruscotto uno touchscreen del sistema multimediale orientato verso il guidatore dal quale controllare tutte le funzioni della vettura.
DA 231MILA EURO. Per passare da 100 km/h a 0 in soli 31 metri, la McLaren ha dotato l’Artura di un notevole impianto frenante carboceramico con dischi da 390 mm e pinze a sei pistoncini davanti e dischi da 380 mm con pinze a quattro pompanti dietro. A garantire il contatto a terra della supercar ci pensano invece i pneumatici Pirelli P-Zero di primo equipaggiamento dalle dimensioni (quasi) contenute per la questa tipologia di vettura: 235/35 R19 all’anteriore e 295/35 R20 al posteriore. La McLaren Artura è già ordinabile con prezzi a partire da 231mila euro. Inclusi nel prezzo sono cinque anni di garanzia (o fino a 75mila chilometri) per la vettura e sei anni (o sempre 75mila chilometri) per il sistema ibrido. Pur trattandosi di una veloce hypercar, l’Artura in Italia non è soggetta all’ecotassa grazie a un valore di emissione media (WLTP) di soli 129 grammi di CO2 per chilometro.