Una gigafactory in Italia? Ci pensano gli svedesi

Una gigafactory in Italia? Ci pensano gli svedesi

Vuoi vedere che proprio l’Italia si mette in prima fila nella filiera industriale dell’elettrificazione? Siamo ancora agli annunci e il sito industriale non è stato ancora individuato, ma in Italia potrebbe sorgere la più grande gigafactory in Europa e la dodicesima al mondo per dimensione, con 300mila metri quadrati di superficie e una capacità iniziale di 45 GWh, che potrà raggiungere i 70 GWh e contribuire a soddisfare la crescente domanda di batterie che in dieci anni, si stima, è destinata a moltiplicarsi per 17, con l’Europa in prima fila. Il progetto è firmato da Italvolt, società fondata e guidata dallo svedese Lars Carlstrom, industriale di lungo corso del settore automotive, già fondatore e azionista di Britishvolt. L’impianto, dedicato alla produzione e allo stoccaggio di batterie a ioni di litio per veicoli elettrici, sarebbe il primo in Italia di questo genere e promette di occupare 4mila lavoratori diretti con un indotto fino a 10mila nuovi occupati. L’ investimento complessivo è di circa 4 miliardi di euro, uno dei più grandi degli ultimi anni. La prima fase del progetto dovrebbe essere completata nella prima parte del 2024

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UNA NUOVA INDUSTRIALIZZAZIONE.  “Con il progetto della Gigafactory – spiega Carlstrom Italvolt vuole dare una risposta importante alla storica opportunità dell’industrializzazione green, che sta interessando in modo trasversale tutti i settori produttivi, con un impatto socio-economico che rappresenterà una svolta per l’economia globale. Credo fortemente che il nostro team di ingegneri e tecnici altamente qualificati potrà realizzare la produzione di batterie più ecologica non solo in Europa, ma in tutto il mondo. Il nostro obiettivo è assicurare il futuro dell’industria automobilistica e garantire che la catena di approvvigionamento sia il più green possibile, dall’inizio alla fine”.

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DOVE SARÀ? La scelta di un sito italiano per un impianto di tali dimensioni e importanza strategica è legata, si spiega in un comunicato dell’azienda, all’eccellenza “nel campo dell’innovazione della ricerca tecnologica e per il ruolo di leadership che l’Italia storicamente ricopre all’interno dell’industria automotive a livello globale”. E il primo nodo da scegliere è proprio la regione sulla quale far sorgere lo stabilimento, la cui progettazione è affidata alla divisione Architettura di Pininfarina. Nord o Sud? Si sta ragionando su alcuni siti, ma il Nord Italia sembra essere in pole position per il maggior radicamento dell’industria e della ricerca automotive. Partner sarà Comau, leader mondiale nel campo dell’automazione industriale, che fornirà impianti e tecnologie per il gigaplant, oltre a realizzare il laboratorio di Ricerca e Sviluppo.

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