Prada Cup, la notte prima degli esami
Già, la tensione in quel di Auckland (Nuova Zelanda) è proprio quella che abbiamo tutti, quando ci aspetta una giornata campale. Il fatto è che il 13 febbraio si riprende a regatare. E questa volta in palio, oltre al trofeo disegnato da Marc Newson e realizzato a mano dal fior fiore degli argentieri fiorentini, cioè la Prada Cup, c’è il diritto di accedere alla finale delle finali, quella dell’America’s Cup.
BREVE RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI. I team che si sfidano adesso, quello inglese di Ineos capitanato da Sir Ben Ainslie e il nostrano Luna Rossa alle dipendenze di Max Sirena, sono riusciti ad arrivare fin qui chiudendo fuori dalla porta gli statunitensi di American Magic che, a onor del vero, mai entrati in partita, sono stati anche vittime di una scuffiata che li ha penalizzati non poco. Le AC75, queste enormi barche a vela, vere e proprie Formula 1 dei mari, sono una novità di questa edizione della Coppa America. Monoscafi di 6,5 tonnellate, raggiungono (e, nel caso di Ineos, superano) i 50 nodi di velocità massima. La caratteristica più interessante, però, sono quelle zampette, i cosiddetti ‘foil‘, che spuntano dai lati dello scafo e che vengono usati come superficie planante (parliamo di pochi metri quadrati che, per Ineos, sono stati progettati insieme a Mercedes F1…). Il tutto è azionato a mano, e che mani: per Luna Rossa trattasi di propulsore umano a 8 grinder (per la precisione, volendo continuare col paragone automobilistico, sarebbe un 4+4), mentre gli inglesi hanno ridotto il numero a 6 (3+3), puntando tutto sulla gestione della centralina… che in questo caso è il tattico Giles Scott (lo stratega che decide percorso, azioni e reazioni).
IL CALENDARIO DELLE REGATE. Il programma delle gare prevede due regate al giorno (che partono alle 4 di notte, ora italiana: se vuoi evitarti la levataccia puoi tenerti aggiornato leggendo il nostro resoconto veloce e aggiornato) per un totale di 13: chi arriva prima a 7 vittorie vince. In questo momento gli inglesi sono la squadra da battere. Veloci e precisi, hanno dimostrato di saperci fare (e di avere un mezzo messo a punto alla perfezione). Ma in queste due settimane di pausa quelli di Luna Rossa non sono stati mica con le cime in mano. Come se non bastasse, poi, dall’Italia è arrivata un’arma micidiale… il cornetto napoletano. Con tanto di “in culo alla balena”, firmato Patrizio Bertelli.