Hyundai Tiger, prossima fermata, la Luna
Una volta sarebbe stata roba da giapponesi. O americani. E così, mentre ‘Musk il guru’ mobilita folle e folli (visto che c’è gente che ha comprato badilate di azioni di un’azienda sconosciuta che casualmente si chiamava come una citata dal fondatore di Tesla) con le sue trovate più o meno elettrificanti, i coreani della Hyundai si sono messi a giocare con le macchinine. Roba dell’altro mondo. Per davvero, perché questo mezzo semovente, nome in codice Tiger (acronimo di Transforming Intelligent Ground Excursion Robot), punta molto in alto. Progettato per scopi scientifici e di ricerca, è stato testato nelle foreste californiane. Vero. Ma in realtà vuole essere la macchinina telecomandata preferita dagli astronauti.
TRAZIONE INTEGRALE: QUATTRO RUOTE A QUATTRO ZAMPE. Hyundai non è nuova a questi colpi di testa. Il primo progetto di questo tipo, Elevate, te lo ricordi benissimo. Era quella specie di micro car incrociata con un Transformer. E se da un lato il design di Tiger si rifà evidentemente a quello, in realtà è in scala molto ridotta (a tal punto che può essere trasportato da un drone volante). Il pezzo forte? Non ha bisogno di equipaggio (leggi, guida autonoma). Sai la cosa della foto che vale più di mille parole? Frottole. Funziona molto meglio un video. Guardalo qui sopra, così ti rendi conto che mettere insieme una cosa come questa non è stato un gioco da ragazzi. La verità è che non devi lasciarti ingannare dal fatto che abbia quattro ruote, perché basta che osservi il movimento che fanno le zampe a cui sono collegate per superare un ostacolo che capisci subito tante cose. Tipo che Tiger ha più cose in comune col tuo gatto che non con la macchina telecomandata di quando eri piccolo.
LA TASK FORCE. Dietro a questo progetto, oltre al New Horizons Studio della Hyundai (in cui sono coreani come me e te, visto che è a Mountain View, la città di Google) c’è tutto il know-how di Autodesk (la casa del software di progettazione con cui vengono fatte anche le macchine) e di Sundberg-Ferar (l’azienda nata negli Anni ’30 che ha firmato le Crosley, alcuni computer IBM degli anni ’50 e metropolitane di mezza America, comprese quelle di New York e San Francisco). Una rondine non fa primavera, vero, ma col Gita della Piaggio (qui per saperne di più) siamo già a due. Dopo aver conquistato il cielo, i droni si impadroniranno anche della terra?