Lamborghini, come perché chi quando cosa
Qual è il segreto del fascino e del successo duraturo e planetario della Lamborghini? Cosa accomuna la Miura, nata sostanzialmente (è un’approssimazione) da una fabbrica di trattori del Dopoguerra, alla Terzo Millennio? Qual è il DNA che si spartiscono la Aventador SVJ che segna il record dei record automobilistici al Nürburgring alla Urus, che mette insieme lusso e prestazioni? Sono le domande che si è fatto Antonio Ghini, ex capo della comunicazione Ferrari e uno dei massimi esperti di auto sportive, e dalle quali nasce Lamborghini – Come Perché Chi Quando Cosa che prova a dare risposte puntuali. E se quei quesiti (così come lo schema del sottotitolo ribadisce) sembrano l’incipit di un’inchiesta giornalistica non è un caso. Questo volume, nel quale nonostante tutto, dominano le fotografie più che le parole, è esattamente questo in fin dei conti: un’analisi approfondita di un fenomeno italiano, un’indagine che prova a perlustrare i fondamenti di un mito contemporaneo che il tempo ha aiutato a consolidare. Anche a dispetto dei passaggi di proprietà, delle riorganizzazioni aziendali, dei cambi di passo e di management dell’impresa industriale chiamata Lamborghini.
PASSIONI E TERRE D’EMILIA. Il libro prima di arrivare alla ricchissima illustrazione di tutti i modelli, dai V12 a quelli odierni, dai più famosi a quelli quasi del tutto sconosciuti, procede in maniera rigorosa – pur tradendo coinvolgimento da parte dell’autore – come a voler dire che nulla è casuale e che dietro il successo del brand e delle auto di Sant’Agata Bolognese c’è una vicenda intimamente coerente, dove tutto è connesso e si spiega non da solo, ma in comunione con tutti gli altri elementi. A partire dal territorio nel quale la Lamborghini nasce, cresce e resta, indipendentemente dalla bandiera degli azionisti di turno. Ovvero in Italia, nel cuore dell’Emilia, tra Modena e Bologna, ovvero in un paese e a cavallo tra due province dove le visioni imprenditoriali e le sfide in chiave motoristica sono di casa, soprattutto in quell’epoca, ancora per certi versi eroica e ingenua, che ha preceduto gli Anni ’70. E il territorio porta dritto al perché nasce Lamborghini Automobili per mano di quel Ferruccio che passa da un’intuizione all’altra, cambiando la faccia e il destino di un’azienda e di una terra. In tal senso, uno dei passaggi chiave, poiché spiega come a Sant’Agata pensano le auto, è l’intervento di apertura a firma di Stefano Domenicali (che all’epoca di pubblicazione era Chairman e CEO dell’azienda, prima di passare a dirigere la F1 per conto di Liberty Media). Nel parlare del perché del libro e della sezione Perché dello stesso, Domenicali scrive: “… per presentare quelli che sono i contenuti profondi di ciascuna delle nostre automobili”.
SE LA COUNTACH È UN CONENUTO DA GUIDARE. Non è usuale parlare di contenuti riferito a un’auto, ma nel caso di Lamborghini è così che progettano i motori e sviluppano il design: come dei contenuti – e delle passioni – che rappresentino chi le fa e chi le usa. E non è difficile, alla fine, immaginarsi la Countach, la Gallardo o la Huracàn, come prodotti collettivi dell’ingegno. Da qui il salto alle persone, alla sezione Chi, è quasi scontato: il segreto è tutto lì. Dal fondatore a chi lo ha seguito non solo alla guida dell’azienda, ma anche in ruoli più defilati e nascosti. Sembra retorica e forse un filino ce n’è, ma quando si maneggia il mito val la pena correre il rischio di apparire sopra le righe perché i nomi che hanno fatto la storia e il presente della Lambo sono storie nella storia. Tanto nel design (Giorgetto Giugiaro, Elio Zagato, Franco Scaglione, Walter De Silva e se ne dimenticano tanti) quanto nel racing (Mauro Forghieri, Giorgio Sanna, Maurizio Reggiani), tutti i protagonisti della Lambo in quasi sessant’anni hanno assicurato coerenza d’ispirazione, di stile e di risultati. Che poi è la spiegazione del perché di un fascino che il tempo accresce e non scalfisce.
Antonio Ghini
Rizzoli
Prezzo: 80,75 euro