Harley-Davidson, la guida completa a tutti i modelli
Beatles o Rolling Stones; la matriciana con guanciale o pancetta; le moto Harley-Davidson o tutte quante le altre? Esistono poche cose divisive al mondo quanto le Harley: si amano o si odiano – a nessuno sono indifferenti – e che piacciano o meno sono un pezzo imprescindibile del nostro immaginario. Capaci di scavallare il Ventesimo Secolo, pur con qualche cedimento alle mode e qualche rinuncia al tradizionale purismo, le due ruote americane per eccellenza sono rimaste un immutato punto di riferimento per chi ama i motori.
COME NESSUNA. Essere differenti era la vera ambizione dei fondatori, i tre fratelli Davidson e il signor Harley, che fin da subito puntarono a trasformare in mito quelle moto americane che più americane non si può. I soci iniziarono già a partire dai primi anni del ‘900 – per una ragione mai veramente chiarita – a collezionare tutti i modelli che loro stessi producevano. Almeno un esemplare per ogni nuova serie, appena uscito dall’ officina finiva direttamente in quello che è poi diventato uno dei più vasti musei aziendali, non soltanto del settore motoristico. Ma non basta: nel museo sono conservati anche i prototipi, i veicoli di prova e gli allestimenti particolari che testimoniano allo stesso tempo il dietro le quinte dello sviluppo tecnologico e l’evoluzione delle mode e dei gusti degli appassionati. Quasi come se i signori Harley e Davidson producessero per testimoniare di averlo fatto.
MODELLO PER MODELLO. Ma questo enorme sforzo di conservazione della memoria, che i successori dei fondatori hanno proseguito con fedeltà, mancava un catalogo. Il vuoto è stato colmato da Harley-Davidson Motor CO. – Il libro ufficiale che altro non è se non una sorta di guida – di oltre 400 pagine – di quell’enorme museo che ancora oggi sorge alle porte di Milwaukee. Nel libro – redatto con la meticolosa cura di ogni dettaglio come solo gli archivisti sanno fare – si dà conto di tutti i modelli prodotti dalla casa dal 1903 ad oggi. Ogni modello ha almeno una foto, realizzata in studio, e la sua scheda di presentazione. Ma non è un libro di moto tecnica, tutt’altro. Modelli e serie sono calati nel loro periodo storico e spesso le descrizioni sono corredate di pubblicità d’epoca o di ritratti di fan illustri. È il caso della KH del 1956, ripresa in studio quale appare oggi nel museo e come appariva 64 anni fa cavalcata da Elvis (con tanto di libretto di proprietà). Non mancano curiosità, spesso ignote ai più, come le moto da corsa, dalla VLD alla EL, o i cart da golf che a un certo punto la Harley-Davidson si mise a produrre nel Dopoguerra. E non poteva mancare un capitolo dedicato alla collaborazione con l’Aermacchi di cui Harley-Davidson aveva acquistato il 49 percento nel 1960 con l’obiettivo di contrastare con la tecnologia italiana l’avanzata delle ultraleggere giapponesi. Dalla collaborazione nacquero modelli da corsa e alcune ultraleggere molto amate all’epoca come la C Sprint e la ML Rapido.
DIREZIONE MILWAUKEE. Raccontare cosa c’è in tutti i sedici capitoli del libro è praticamente impossibile e forse nessuno leggerà mai tutte le pagine del volume, che si presta a essere consultato più che letto con ordine. Ma con cautela: perché alla decima pagina già viene voglia di smettere di sfogliare e andarci in quel museo di Milwaukee per poi magari fermarsi al bar Motor, alla fine della visita. Di sicuro non cucinano la matriciana (al massimo dei mac&cheese, abbiamo controllato), ma se la servissero sarebbe di certo con il bacon. Perché essere divisivi è una missione e all’Harley-Davidson lo sanno bene, anche se fanno finta di nulla.
Rrandy Leffingwell-Darwin Holmstrom
White Star
Prezzo: 34.90 euro