Nio ET7: l’EV cinese che vuole battere Tesla
In Europa non è ancora sbarcata, ma la Nio, casa automobilistica cinese nata nel 2014, sogna già in grande: e dopo aver fatto segnare l’allora record sul giro al Nürburgring per un’auto elettrica nel 2017 e aver per prima implementato un efficiente alternativa alla ricarica tradizionale con una rete di stazioni di ricambio delle batterie sulle principali autostrade cinesi, si prepara a sfidare la ‘regina’ delle berline a batterie, la Tesla Model S. Lo fa con la ET7, la sua prima tre volumi che proprio come la famosa rivale d’Oltreoceano punta tutto su autonomia e tecnologia. Senza dimenticare prestazioni di tutto rispetto: da 0 a 100 km/h in soli 3″9 merito di due unità elettriche, una sull’asse posteriore da 244cv e una al posteriore da 407 cv, per una potenza combinata di 652 cv.
ALLO STATO SOLIDO. La Nio ET7 si distingue da tutte le altre concorrenti per la batteria: non tanto nelle versioni di lancio che avranno 75 kWh o 100 kWh con autonomie dichiarate (secondo il ciclo di omologazione cinese) di 500 e 700 chilometri, quanto per la versione dalla capienza record di 150 kWh attesa entro la fine del 2022. Con una simile quantità di elettricità a disposizione la ET7 potrebbe percorrere oltre mille chilometri con un ‘pieno’. Per non compromettere lo spazio a disposizione nell’abitacolo e nel baule, la Nio ha dichiarato che utilizzerà una batteria allo stato solido. Se le tempistiche annunciate verranno rispettate, la Nio potrebbe così diventare il primo costruttore a commercializzare questo particolare tipo di batteria che grazie alla sua superiore densità energica promette di rivoluzionare il mondo delle EV da qui a pochi anni.
VA DA SOLA O QUASI. Moderna e minimale nonostante le dimensioni imponenti (è lunga 509 cm), la ET7 ha forme sinuose che insieme al frontale privo di grandi prese d’aria contribuiscono a una bassa resistenza aerodinamica (il Cx è di soli 0,23). L’abitacolo luminoso è contraddistinto da linee semplici e da grandi schermi del sistema multimediale (da ben 12,8″) e del cruscotto che dominano la plancia. Da questi si controllano tutte le funzioni della ET7, comprese quelle relative agli avanzati assistenti alla guida. La Nio ET7 promette infatti un notevole salto avanti tecnologico: grazie a 33 sensori, tra cui figurano telecamere ad alta risoluzione, ultrasuoni, radar e lidar (molti di questi raccolti nei rigonfiamenti sopra al parabrezza) – il tutto coordinato da un processore che secondo Nio è otto volte più potente di quello utilizzato dalla Tesla – la ET7 potrà contare (dove consentito) sulla guida altamente automatizzata di livello 3. Condizione nella quale l’auto si occupa autonomamente della guida per la maggior parte del tempo lasciando al pilota la necessità di riprendere il controllo solo nella situazioni più complicate e soltanto dopo essere stato avvertito. Come per le batterie anche questo sistema avrà un costo di noleggio: per la Cina si dovrebbe attestare a circa 150 euro mensili.
ARRIVA TRA UN ANNO. La Nio ET7 è attesa sul mercato cinese nei primi mesi del 2022 a un prezzo di partenza di circa 60mila euro. A questi si aggiunge il costo delle batterie o, in alternativa, un canone mensile di noleggio. Al momento nessuna informazione è stata rilasciata per gli altri mercati. Lo scorso anno diverse indiscrezioni avevano parlato di un possibile arrivo della Nio nel Vecchio Continente nel 2021, ma al momento non c’è ancora una conferma ufficiale.
Impressionante il sistema di guida autonoma con trasmissione di 8 GB di dati al secondo (esattamente quanto il massimo raggiunto dal 5G in Europa) che vengono processati da quattro computer Nvidia Drive Orin e tutta la sensoristica, incluso il LiDAR ad alta risoluzione a raggio ultralungo in 3D con rotazione sul piano orizzontale di 180 gradi, probabilmente termografico con chissà quale frequenza di misurazione e consumo energetico.
Il punto è: quanta energia è necessaria per far funzionare l’intero sistema di guida autonoma?
Gli standard sui consumi energetici NEDC e WLTP non prevedono nel calcolo del consumo energetico gli assorbimenti di energia dalla batteria necessari al funzionamento degli attuali sistemi di guida autonoma.
Tesla ha rinunciato al LiNDAR per una serie di ragioni economiche e tecniche, tra cui il consumo di energia.