Frangivento Asfané: alla conquista degli Emirati
Chi costruisce hypercar solitamente si trova a suo agio nella stratosfera: si tratta di marchi molto conosciuti, non necessariamente con decenni di storia alle spalle ma in ogni caso con qualcosa da raccontare. Ma se molti si giocano subito la carta dei materiali nobili e ultra-tech, dei dati tecnici esagerati e delle prestazioni da Guinness dei Primati, c’è qualcuno che non è ancora noto al grande pubblico ma può contare sulle competenze certosine di quei battilastra piemontesi che hanno reso celebri nel mondo i grandi carrozzieri italiani del ventesimo secolo. Ed è proprio da questo sottobosco sabaudo fertilissimo che nasce FV Frangivento Automobili, il marchio-idea di due imprenditori italiani che negli ultimi anni hanno lavorato per portare la loro Asfané nell’empireo delle vetture esagerate, da sogno.
TUTTA ITALIANA. FV Frangivento Automobili è il primo marchio italiano di hypercar di lusso a nascere direttamente in un mondo ibrido ed elettrico, mettendo l’ecosostenibilità, lo charme e le prestazioni al centro della scena, contemporaneamente. Il progetto nasce nel 2016 dal designer di esperienza ventennale Giorgio Pirolo e dall’imprenditore automotive Paolo Mancini (che in passato ha lavorato per brand del calibro di Aston Martin, RUF e Zagato) con la testa a Torino e la produzione poco più in là, a Moncalieri. Un posizionamento tattico che favorisce anche i rapporti con un network di partner d’eccezione tra cui spiccano sia grandi nomi (Pirelli, Brembo, Sparco, OZ racing) sia eccellenze più piccole e meno abituate ai riflettori.
ARTIGIANALE. La Asfané combina alte prestazioni ed ecosostenibilità. Il motore eroga oltre 1000 cavalli di cui la maggior parte scalciano da un motore tradizionale V10 da 5,2 litri, coadiuvato da due propulsori elettrici ausiliari che donano quello spunto extra (per lo 0-100 km/h basta il tempo di scandire “Frangivento”) e permettono piccole percorrenze in modalità full-electric. Esteticamente è costruita intorno a un lungo arco che corre dalla coda fino alla calandra, omaggio al lavoro dei grandi carrozzieri piemontesi. Tanto alluminio, le porte a vento e molti altri dettagli curati in maniera maniacale, ovviamente personalizzabili in funzione dei gusti della clientela (ragionevolmente esigente, visto il prezzo base superiore al milione di euro).
APPEAL ESOTICO. Un’auto (in tutte le declinazioni, compresa la futura variante Speedster per avere il vento tra i capelli) che sicuramente solletica l’appetito dei mercati maggiormente petrol-esotici, tra cui non mancano gli Emirati Arabi. Un’opportunità che il team di FV Frangivento non si vuole lasciar scappare, tanto da sfidare il lockdown tricolore di Natale e partire per una missione lampo per presentare la Asfané all’Emirates Palace di Abu Dhabi, finalizzata anche a trovare la sponda di alcuni investitori locali e avviare la commercializzazione della hypercar nella regione. La Asfané ha fatto anche bella mostra di sé al Gran Premio di Formula 1 di Abu Dhabi – magistralmente parcheggiata davanti ai paddock e ammirata dai piloti e dai fortunati VIP ospiti del circo iridato – per poi trasferirsi al Dubai Mall per far sognare i bambini di ogni età durante le ore di shopping in occasione delle festività natalizie.
L’AUTO DA HAUTE COUTURE, ASPETTANDO IL 2021. L’occasione è inoltre la scusa per avviare l’apertura di alcuni spazi espositivi di lusso – disegnati dallo stesso Giorgio Pirolo – pensati sia per la Asfané che per eccellenze di altri mondi (moda ed enogastronomia, ad esempio) altrettanto evocative ma probabilmente più abbordabili (quanto meno in termini di price-tag). Un’esperienza di lusso moderno ed accattivante, non solo per gli sceicchi della regione che saranno i primi a sperimentare il concept. L’anno alle porte si preannuncia quindi pieno di impegni per FV Frangivento e per la Asfané, seconda auto di una trilogia che è iniziata con il concept Charlotte e che proseguirà ad aprile 2021 con l’anteprima mondiale del nuovo modello GTXX. Non resta quindi che lasciare le antenne sintonizzate verso Torino, il cui ruolo nel mondo dell’automotive high-end a quanto pare è tutt’altro che esaurito.
Più che una vettura un fenomeno e non solo da sottobosco sabaudo.
Altro esempio di hypercar taylor made, spesso derivate da altre blasonate di serie, sono la norvegese ZYRUS LP1200, mirata a facoltosi clienti dediti ai track day nei week end ed offerta in produzione limitata.
La ZYRUS LP1200 Strada è l’as-build del Lamborghini Huracán LP640-4 ricostruito a mano con oltre 600 componenti riprogettati e sostituiti.
Ma qual’è la scelta di principio dietro l’affermazione di questi prodotti?
L’affermazione del proprio status e della propria passione verso le meccaniche veloci attraverso l’esclusività di un’hypercar taylor made.
Sceicchi, oligarchi, criptomilionari e industriali sono attratti da queste hypercar taylor made, quasi delle one-off, perché lo ritengono un modo più che accettabile per spendere i loro soldi anche in questa crisi pandemica.
Vetture da sfoggio o da pista?
Vetture di questo tipo, solo per pochi, sono utilizzabili solo in luoghi ben distinti, per cui non resta che un solo habitat: la pista o il collezionismo.