Alfa Romeo Firsts: Giulia, l’Alfa da un milione
Le Ferrari e alcune altre esclusive GT lo montavano già da diversi anni, ma quando nel 1962 l’Alfa Romeo lanciò la Giulia TI non si era mai vista una berlina da famiglia con un cambio manuale a cinque marce, ne tantomeno con una scocca a struttura differenziata per assorbire l’urto in caso d’incidente frontale. Nata per sostituire l’apprezzata Giulietta, l’Alfa Romeo Giulia ne riprendeva lo schema tecnico di base, ma si aggiornava in molti ambiti, sempre con un occhio rivolto alle prestazioni e al comportamento di guida: le sospensioni anteriori erano da vera auto sportiva con uno schema a doppio quadrilatero, mentre la particolare coda tronca e tutti gli accorgimenti studiati in galleria del vento, donavano alla Giulia un Cx di prim’ordine (0,34) e di conseguenza, una velocità massima superiore a molte rivali.
VELOCE E DI SUCCESSO. La versione TI – acronimo di Turismo Internazionale – presentata all’Autodromo Nazionale di Monza il 27 giugno 1962, era equipaggiata con un 1570 cc con carburatore doppio corpo verticale Solex 32 PAIA/7 per 92 cavalli di potenza massima. Grazie al peso di circa mille chili, la TI oltrepassava i 170 km/h. Purtroppo però il cambio a cinque velocità di serie disponeva di un tanto tradizionale quanto poco sportivo comando con leva al volante; soluzione che aveva permesso l’omologazione per sei della vettura, ma che fu presto abbandonata in favore del ben più adeguato cambio a pavimento, di serie dal 1964. La plancia incorporava una strumentazione ad andamento orizzontale, con tachimetro a nastro e un piccolo contagiri circolare sulla sinistra. Tra i tanti traguardi raggiunti dalla Giulia e dalle sue derivate oggi ne ricordiamo due: è stata proprio la Giulia, la prima Alfa Romeo a superare il milione di unità prodotte e last but not the least, il 7 aprile 1965 la Giulia è stata la prima vettura italiana a ricevere la nuova numerazione delle targhe con numeri e lettere: MI A00000.