MAUTO, 12 prime volte: Maserati Tipo 26B
La Maserati Tipo 26B è la seconda vettura da corsa realizzata dai fratelli Maserati nelle loro officine, a quel tempo ancora Bolognesi: era l’evoluzione della precedente Tipo 26, vettura che aveva esordito alla Targa Florio del 1927 terminando al terzo posto assoluto con Alfieri Maserati al volante. Fu la capostipite di una nobile stirpe di auto da corsa ed è anche stata la prima vettura promessa a Carlo Biscaretti di Ruffia, che nel 1933 era ordinatore provvisorio del costituendo Museo dell’Automobile di Torino. Per individuarla e restaurarla ci sono voluti tre anni e oggi è la Maserati da corsa più antica esistente.
INNOVATIVA E VINCENTE. Nata su un telaio Diatto – che aveva chiuso i battenti nel 1926 – la Maserati Tipo 26B ha corso, vinto, subito parecchie modifiche e cambiato molteplici proprietari fino a ritornare, nei primi Anni ’30, alle Officine Maserati che l’avevano ‘sfornata’. Monta un otto cilindri in linea con distribuzione a doppio albero a camme in testa sovralimentato da un compressore Roots; il radiatore inclinato e le prese d’aria sul cofano sono frutto dell’opera di alcuni artigiani, uno dei quali fu Medardo Fantuzzi, poi titolare dell’omonima carrozzeria. La vettura, molto avanzata per l’epoca, vantava vari particolari in electron – una delle prime leghe metalliche prodotte – tra cui la scatola dell’assale posteriore, i freni anteriori e la scatola dello sterzo. La Maserati Tipo 26B vinse nel 1928 il Campionato Italiano Marche, grazie alle prestazioni di piloti come Ernesto Maserati, Baconin Borzacchini ed Ajmo Maggi.
Scheda tecnica
Motore: 8 cilindri in linea
Cilindrata: 1981 cc
Potenza: 155 cavalli a 5300 giri
Cambio: 4 marce
Velocità: 180-210 km/h
Peso: 720-780 kg