MAUTO, 12 prime volte: Lancia Lambda
L’atto di nascita della Lambda risale all’immediato dopoguerra, al 7 dicembre 1918 per l’esattezza, giorno in cui Vincenzo Lancia depositò la richiesta per il brevetto – rilasciato poi il 28 marzo dell’anno successivo, col numero 171922 – di un nuovo modello d’autovettura: il veicolo rappresentato negli schizzi tecnici ha la forma di un fuso, il radiatore è di forma circolare e la sospensione anteriore semi-indipendente a balestra trasversale. La caratteristica più rivoluzionaria, tuttavia, è la soppressione del telaio convenzionale a longheroni, sostituito da una membratura portante in lamiera disposta in modo tale che la scocca ‘lavorasse’ come una trave unica.
ISPIRAZIONE NAUTICA. Ne risulta un pianale sensibilmente abbassato, perché l’albero di trasmissione, abbandonata la classica sistemazione sotto al pavimento, è ora posizionato in un tunnel che passa all’interno dell’abitacolo; i passeggeri, dunque, si siedono ai lati dell’albero di trasmissione anziché al di sopra di esso. Secondo quanto testimoniato da Pinin Farina, l’idea della scocca portante sarebbe venuta a Vincenzo Lancia osservando la struttura di una nave in navigazione.
L’INIZIO DI UNA RIVOLUZIONE. Ça va sans dire che per il mondo dell’automobile fu una vera rivoluzione e nel dopoguerra sarebbe diventata prassi anche nella produzione di massa. Con questo modello Lancia presentò anche la carrozzeria torpedo a struttura portante, che formava un unicum telaio-scocca rigido e leggero, nonché il baule posteriore scatolato con funzione antitorsionale. Il telaio della Lambda esposto al MAUTO – appositamente allestito a suo tempo da Lancia per essere esposto dei Saloni di tutto il Vecchio Continente – risale al 1924 ed entrò a far parte della collezione nell’ottobre del 1934.
Scheda tecnica
Motore: 4 cilindri a V stretta
Cilindrata: 2123 cc
Potenza: 49 cavalli a 3250 giri
Cambio: 3 marce + retromarcia
Velocità: oltre 110 km/h
Peso: 1250 kg (torpedo)