Premio Veloce 2020: Petrolhead, Gordon Murray
Dicono sia solito dei geni fare grandiosamente e con naturalezza ciò che gli altri riescono a fare soltanto con sforzi sovrumani. Beh, Gordon Murray genio lo è, senza mezze misure. Dopo un ventennio speso in Formula 1 tra soluzioni estreme ed innovative, dopo il primo titolo di Ayrton Senna nel 1988 con l’invincibile MP4/4, dopo la progettazione e lo sviluppo della McLaren F1, la supercar forse più degna di tal nome rispetto ad ogni altra vettura della storia, un’ingegnere potrebbe anche ritenersi soddisfatto.
PETROLHEAD 2020. E invece no, a Murray, evidentemente, non piace stare con le mani in mano e nel 2007 fonda la sua company omonima. Nell’ultimo decennio il suo nome si sente poco, ma lui è sempre lì che pensa, disegna, calcola, sogna e progetta in sordina. Poi arriva il 2020, anno in cui tutto t’aspetteresti tranne che l’arrivo di un nuovo astro sulla scena delle hypercar. La sua GMA T.50 (qui lo speciale che le abbiamo dedicato) è quanto di meglio un petrolhead che si rispetti oggi possa desiderare: V12 aspirato da oltre 11mila giri al minuto, cambio manuale, soluzione tecniche ed estetiche che ancora oggi ci fanno perdere il sonno. Ecco perché è a lui che quest’anno attribuiamo il Premio Veloce 2020, categoria Core.
PS
Le 100 unità road spec di T.50 previste al momento della presentazione sono state vendute in meno di 48 ore, a botte di 2.36 milioni di sterline cadauna.