Alla scoperta degli abissi con la Guarda Costiera
Di solito ci vedi sopra gente in uniforme, con pennacchi e decorazioni varie. Parlo dei calendari delle forze dell’ordine, quelli che vedi dietro a questa o quella istituzione, Montalbano compreso. Quest’anno, la Guardia Costiera ha deciso di dedicare quello del 2021 ai 25 anni della sua Componente Subacquea. Cose dell’altro mondo… già, di quello sommerso. Le dodici immagini del fotografo degli abissi Sergio Riccardo raccontano il Mediterraneo dal suo punto di vista, quello sotto il livello delle onde appunto, per ricordarci che questo è un mare anche Nostrum. Nella cabina di regia, l’esploratore Alberto Luca Recchi, mentre ai microfoni, già perché c’è anche il video di backstage (oltre che uno di promozione), l’attore e doppiatore Luca Ward.
LE MERAVIGLIE DEL MEDITERRANEO. Ecco allora dodici mesi tra i colori della vita marina e le tracce degli interventi dell’uomo, passate e remote o contemporanee. E siccome l’Italia è il Bel Paese anche sott’acqua, le location sono cose da appendere al muro, appunto, come la Cattedrale di Marettimo, il Parco Archeologico sommerso di Baia (Pozzuoli) e la Cala Reale all’Asinara. Anfore che raccontano storie di naufragi che furono, grotte in cui si entra in punta di piedi come in chiesa, ma anche carcasse di macchine che dici “ma che bella” e poi ti chiedi cosa ci fa lì (a proposito, riconosci il modello?). E te lo spiega il Comandante Generale, l’Ammiraglio Pettorino che “il Mediterraneo non sta male, ma starebbe peggio se non mettessimo in campo tutti gli strumenti necessari a proteggerlo”. Per fortuna che ci sono loro, certo, ma un calendario così è anche un appunto per ricordarci di fare un po’ tutti il nostro. Come usare il buon senso e educare figli e nipoti a un mare di rispetto. Cose che fanno la differenza e che Recchi dice meglio di me, “il Mediterraneo è ferito, ma non è morto. La buona notizia è che il mare non è come una miniera, che una volta svuotata è vuota per sempre. Il mare è come una foresta: basta lasciarla in pace e ricresce, anche più velocemente. E questo è un segnale di speranza”.