Lancia Stratos: la leggenda, oggi
La Gran Turismo torinese c’ha messo poco a diventare mito e icona. Nel ’77 il Gruppo Fiat ha lanciato la Fiat 131 Abarth Rallye. All’epoca le poche Stratos Stradali rimaste nei concessionari facevano la muffa. nell’82 il Gruppo di Torino ha ripuntato i riflettori sulla Casa di Vincenzo Lancia con la 037. L’escalation è proseguita con l’indiavolata Delta S4 (qui per saperne di più), più veloce dei riflessi umani al punto da essere frenata dopo i fatti del Tour de Corse (e addio Gruppo B). Il marchio di Chivasso, per miracolo, ha ritrovato nuovamente il vigore con la Delta Integrale. E la Stratos? È diventata una dea, tassello fondamentale della meravigliosa storia sportiva Lancia di cui sentiamo tanto la mancanza (la Fulvia Concept del 2003 sarebbe stata un meraviglioso punto d’inizio per il risveglio del marchio. Invece, ahinoi, è tornato nell’oblio).
IL RECORD (ALL’ASTA): 660MILADOLLARI. La Lancia Stratos oggi è un gioiello per i collezionisti, un sogno proibito per i Lancisti e un’auto storica di enorme valore. I più eclatanti risultati d’asta parlano da soli: 402mila euro da Bonhams al Zoute Grand Prix (Belgio) nel 2019; 429mila dollari da Gooding & co a Pebble Beach nel 2013; 451mila dollari da Gooding & Co. a Scootsdale lo scorso ottobre, 545mila euro da RM Sotheby’s a Essen nel 2019 e 660mila dollari (record assoluto in un’asta pubblica) da Sotheby’s a Pebble Beach nel 2014.
PASSA IL TEMPO MA… In realtà la Stratos c’ha messo poco a diventare mito e icona, un tassello fondamentale nella stirpe delle Lancia da Rally fino alla Delta S4. Al punto che in epoca recente ci sono stati vari tentativi di ridarle linfa con un modello di concezione moderna. Al Salone di Ginevra 2005 il designer Chris Hrabalek ha presentato la Phenomenon Stratos, una concept con telaio misto acciaio/carbonio, motore V8 longitudinale da 425 cv e carrozzeria in carbonio. Nel 2010, poi, il collezionista tedesco Michael Stoschek ha organizzato l’operazione revival a partire da una Ferrari F430. E il capolavoro di Bertone è rinato… grazie a Pininfarina. Il marchio torinese ha creato un esemplare unico per ricreare e portare nel futuro tutto il fascino e l’aura mistica della GT della Lancia. Ma la febbre Stratos però non si è ancora esaurita: nel 2017 Manifattura Automobili Torino di Rivalta, marchio italiano che ha partecipato allo sviluppo della Apollo Arrow edelle auto da corsa di James Glickenhaus, ha iniziato un progetto in collaborazione con lo stesso Stoschek per la costruzione di una serie di venticinque esemplari della New Stratos.
LE REPLICHE. L’argomento non può dirsi concluso senza, sfiorare la nicchia delle repliche, fenomeno che nei Paesi anglosassoni gode di autorevolezza e del rispetto degli appassionati (ma nel resto d’Europa e, specialmente in Italia, non gode di attenzione. Tra le numerose aziende in attività LB Specialist Cars di Newark nel Nottinghamshire, è certamente il più titolato. Vi costruisce una Stratos come l’originale, da guidare tutti i giorni senza il patema di rompere quella vera conservata in cassaforte. Per i motori ci sono varie possibilità: V6 Alfa Romeo, V8 Ferrari o anche il moderno propulsore Toyota della Lotus Evora. Sulla stessa filosofia si muove Hawk Cars. L’azienda inglese propone a catalogo l’HF 2000 e la 3000, repliche Stratos (disponibili anche in scatola di montaggio da costruire nel weekend) con motori quattro cilindri due litri o sei cilindri tre litri Alfa Romeo.
E con questa storia e questa gloria, in FCA naturalmente non c’è nessuno che voglia proseguire il suo fasto… Se fosse una Porsche le cose andrebbero diversamente. Povera industria automobilistica italiana, eravamo maestri e adesso siamo allo sfascio… !!!