#velocepopcorn: Ferrari Modulo, eppur si muove
La Modulo fu ideata nel 1967 da Paolo Martin, all’epoca designer di Pininfarina. La vettura, realizzata utilizzando una Ferrari 512 S come base, venne presentata al Salone dell’Automobile di Ginevra il 12 marzo 1970. Venne poi esposta dall’aprile al settembre dello stesso anno nel padiglione Italia all’Expo di Osaka, in coppia con una Fiat 3½ HP. La Modulo venne presentata con una colorazione nera metallizzata; poi la maquette fu ridipinta con il colore originale, un bianco perla tendente all’azzurro (qui per saperne di più).
‘ALIENA’. Da allora la Modulo è stata una costante protagonista a saloni, concorsi ed esposizioni in tutto il mondo, ricevendo decine di riconoscimenti tra cui il prestigioso Award for Design Excellence assegnato da Automobile Quarterly nel 1971. È un veicolo dalla forma inconsueta, aliena, ed è dotato di soluzioni giudicate fin troppo avveniristiche per l’epoca. Una di queste è sicuramente il sistema per accomodarsi al suo interno, utilizzato anche sulla Strato’s HF Zero di Bertone e poi ripreso – a distanza di quarantacinque anni – dalla concept Maserati Birdcage 75th del 2005. Gli interni, anch’essi oltremodo futuribili, sono caratterizzati da un’insolita sfera dotata di pulsanti/comandi posizionata alla sinistra del guidatore e verso di lui rivolta; la leva del cambio è invece posizionata in asse col cruscotto.
ORA È TARGATA. A lungo conservata presso il Centro Stile Pininfarina di Cambiano, nel settembre 2014 la Modulo è stata venduta al collezionista americano James Glickenhaus, proprietario – tra le altre cose – della Scuderia Cameron Glickenhaus – ricordate la Boot, la 007 e la SCG004C? — e co-protagonista nella vicenda legata all’incidente di Miles Davis con la sua Miura verde. Dopo l’acquisto il nuovo proprietario ha affidato la Modulo a Manifattura Automobili Torino per trasformarla in un discusso prototipo marciante.
PRENDE VITA. Questo filmato d’antan ritrae l’incredibile prototipo di Pininfarina in movimento: è un video decisamente onirico, a metà strada tra X-Files e gli avvistamenti fake di UFO. In effetti, a pensarci bene, è risaputo che la Modulo fosse sempre stata – fino a qualche anno fa perlomeno – solo una maquette statica. Eppur s’è mossa.