#velocepopcorn: RUF CTR Yellowbird

#velocepopcorn: RUF CTR Yellowbird

Un video epico, 19 minuti abbondanti di puro godimento analogico in digitale. Car&Driver lo definì groundbreaking, enthralling and influential ovvero innovativo, avvincente e capace d’influenzare l’audience; TopGear si riferì a quest’antologia del pendolo come the best and most exciting lap for watching ovvero il migliore e il più emozionante giro in pista di sempre. La macchina la conoscete bene, la conosciamo tutti e ve ne avevamo parlato anche qui. Superava i 340 km/h, in una galassia dove F40 e 959 raggiungevano rispettivamente i 321 e i 314 km/h.

UN FULMINE (GIALLO) A CIEL SERENO. A quell’epoca, siamo nella seconda metà degli anni ’80, per gli invasati di motori ‘da scrivania’ che cercavano emozioni che andassero oltre la carta stampata era dura. Fino a quel momento c’era stato solo il già obsoleto C’était un rendez-vous del francese Lelouch a scaldare i loro animi e l’aveva fatto applicando – neanche troppo bene – il sonoro di una 275 GTB al camera car di una Benz 450 SEL 6.9 in giro per Parigi. Gli onboard in Formula 1 erano arrivati solo qualche anno prima, nel 1985. Proprio in quell’anno, infatti, per la prima volta nella storia, la Renault guidata da Francois Hesnault portò a casa qualche minuto di footage realizzato durante il Gran Premio di Germania al Nürburgring. Poi è arrivata RUF e ci ha messo una bella pezza: un video da cardiopalma, due giri del Nordschleife – tra onboard sulla Yellowbird, stacchi a bordo pista, riprese realizzate da un elicottero – e la dimostrazione che, se il soggetto è valido, la qualità conta davvero poco.

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