Asta Bolaffi di Arese: ‘fantasie’ abbordabili
Venerdì sera, orario dell’aperitivo, tempo così-così. Il momento perfetto per buttare il cuore oltre all’ostacolo, alzare la manina e cercare di portarsi a casa una delle auto in vendita all’asta Bolaffi che va in scena al centro congressi della pista di Arese, proprio davanti all’asfalto che un tempo faceva parte del tracciato di collaudo collegato allo stabilimento Alfa Romeo. Un’asta interessante perché si allontana dal cliché dell’evento dedicato a ultraricchi in cerca di macchine costosissime e inavvicinabili, lanciando invece l’amo verso neo-collezionisti alla ricerca di qualcosa di sfizioso ma non troppo impegnativo (tranquilli, ci sono anche un paio di lotti da far girar la testa…). Noi siamo andati il giorno prima a sbirciare tra le vetture in esposizione e vi proponiamo cinque idee croccanti per convincervi a staccare prima dall’ufficio e fare un salto a dare un’occhiata (oppure a sedervi sul divano di casa e fare un’offerta online sul sito).
BARN-FIND ABBORDABILI. Non tutte le ‘vetture da fienile’ sono delle Bugatti Type 22 lasciate per decenni sul fondo di un lago, per fortuna. Ci sono anche vetture un po’ meno rare che, pur essendo abbandonate da anni, hanno avuto la fortuna di rimanere in situazioni più protette e possono quindi essere ripristinate a costi accettabili. Se non avete paura di sporcarvi le mani (o avete un giro di carrozzieri, tappezzieri e meccanici senza la puzza sotto al naso) vi suggeriamo di puntare su un’insolita 2CV furgonata (potrebbe arrivare nel vostro garage con poco più di 4mila euro) o sulla Range Rover Classic con il V8 (molto desiderabile ancorché bisognosa d’amore, qui però dovete avere il benzinaio amico). Se poi siete francofoni e non vi spaventa la ruggine ci sono due Citroën, una ID20 e una DS21 Pallas, che potrebbero arrivare nel vostro garage al costo di un maxiscooter. Perfette nel caso di un nuovo lockdown, vi terranno occupati in garage per mesi.
CINQUINI PER TUTTI. Fino a qualche anno fa era l’auto ideale per avviarsi al collezionismo, poi la bolla dei prezzi le ha tolto questo primato senza però scalfire il suo posto nel cuore degli italiani. Non è strano quindi vedere, in un’asta molto più vicina al collezionista medio di altre, una compilation di Fiat 500 molto variegata. Se volete spendere un po’ di più ci sono una 500 N del 1958 e una Sport del 1960, lasciate ferme in box per molto tempo, mentre nel caso dobbiate fare il regalo di Natale a una vostra zia di Tokyo potreste provare a mettere le mani sulla 500 D del 1951, bellissima nella sua livrea bicolore ma purtroppo senza targhe ne documenti (oltre che guida a destra). Non mancano poi le chicche speciali come la gemella austriaca Steyr Puch, due 500 Jolly Ghia (di cui una – rarissima – sul pianale allungato della Giardiniera) e un Ferves Ranger verde Hulk. Belle, colorate, insolite: difficile che restino invendute.
IL FASCINO DELLE (EX) PADRONE DI CASA. Ad Arese nell’anno dei festeggiamenti (ridotti causa pandemia) per il 110º anniversario. In un contesto del genere è difficile per Bolaffi non includere una nutrita pattuglia di vetture del Biscione, che colpiscono per le condizioni maniacali. E questa volta non sono le Giulia GT Junior e GT Veloce o la 2000 Spider Touring ASI Targa Oro o ancora la 6C 1750 Sport (che potrebbe andare sotto al martello del banditore per oltre 600mila euro) a farci battere il cuore, ma due umili e diffusissime youngtimer: la prima è una Alfa 33 1.5 TI del 1988 pari al nuovo, con soli 5847 km. Sfortunato il primo proprietario, che per problemi di salute la chiuse in box poco dopo averla comprata; fortunatissimo invece chi se la metterà in garage: forse è la 33 meglio conservata al mondo. Ma il vero affare lo farà chi si porterà a casa un esemplare ultima serie del Duetto immatricolato da una concessionaria e subito dimenticato fino al 2015, quando venne venduto con soli 40 km sul contachilometri. A volte i miracoli accadono.
LA CARICA DELLE RAGAZZINE. Anche Bolaffi cavalca il trend delle youngtimer, proponendo un trittico di bombette pettinate. Si parte con una Fiat Coupé 2.0 20V Turbo del 1999, una edizione limitata da 300 esemplari in condizioni da concorso – rarissimo trovarne una così, è da sempre la candidata ideale per le pulsioni più torbide dei tuner –: circa 20mila euro il prezzo d’asta, li vale tutti. Vi piacciono i rally? Allora per un prezzo simile c’è una Toyota Celica 4WD del 1992, anche questa in edizione limitata (una delle 3mila ‘Carlos Sainz Edition’ destinate all’Europa): il sogno erotico perfetto per un hooligan JDM. Se invece volete l’auto da collezione ma non deve essere necessariamente maggiorenne c’è una Abarth 595C MTA one-off di Garage Italia, un missile tomahawk da 170 cv con tanto di scarico Record Monza, assetto Bilstein omologato e design del wrapping di proprietà (così potete lanciare la vostra linea di magliette con lo stesso disegno da vendere agli amici).
LO FAMO STRANO. Nelle aste, come nella vita, non bisogna prendersi troppo sul serio. Quindi se vi avanza qualcosa dopo aver alzato la mano per una delle auto di cui vi abbiamo parlato sopra potreste sempre orientare il vostro sguardo alla schiera di microvetture, calessini e motociclette chiuse o a tre ruote che completano il pacchetto dell’asta. Chi lo sa, magari finirete per sfrecciare per la ZTL su un Mivalino (con i posti in tandem, come sui cacciabombardieri), sulla Goggomobil da 250 cc (no, non è la macchina di Google) o su un rarissimo trattorino Piaggio (in fondo siamo tutti ragazzi di campagna). Insomma, di carne al fuoco ce n’è tanta e per tutte le tasche. Thank God It’s Friday! (Testo, Cesare Sasso)