Alfa Romeo: le sportive col vento tra i capelli/2

La filosofia del Biscione è sempre stata facilmente sintetizzabile: sportività, bellezza e piacere di guida. In 110 anni di storia il codice genetico di Alfa Romeo ha plasmato un’infilata epocale di vetture iconiche e spesso di tendenza, non solo tra i fedelissimi appassionati del marchio. Molte di queste vetture andavano – e tutt’ora vanno – davvero forte, altre invece erano – e sono – proprio state pensate per godersi al meglio panorami e strade costiere in dolce compagnia. Se doveste scegliere, in una breve raccolta antologica, i modelli della Casa di Arese più importanti nell’immaginario collettivo, siamo sicuri non potreste fare a meno d’inserire almeno due modelli decappottabili. In un’ipotetica lista dei tesori del Biscione, tra GTA e 33 Stradale, Alfette e 155, avreste forse il coraggio di tralasciare il Duetto o la Giulietta Spider? Sarebbe davvero un sacrilegio. Abbiamo deciso di riunire Velocemente tutte le Alfa Romeo nate per farvi viaggiare con il vento tra i capelli. Eccole.

2000 SPIDER 1958. Al Salone di Torino del 1957 venne presentata la sostituta dell’Alfa Romeo 1900 berlina e, accanto a lei, c’era un prototipo Spider: novità, perché fino a quel momento il ruolo di decapottabile del Biscione era interpretato esclusivamente dalla più piccola Giulietta Spider. La 2000 costava molto più di quest’ultima – anche della versione Veloce – ma, per via delle dimensioni, era meno scattante: non fu un grande successo per Alfa Romeo, ma per Touring – che ne realizzava la carrozzeria – ha rappresentato la commessa migliore della sua storia con oltre 3200 esemplari.

RZ 1992. Alla fine degli anni Ottanta il successo commerciale delle vetture sportive in serie limitata e numerata aveva convinto anche il Biscione a produrre una fuoriserie: la SZ, carrozzata da Zagato. Poco dopo arrivò anche la versione scoperta, denominata RZ e prodotta tra il 1992 e il 1993 in 278 esemplari: 241 made in Alfa Romeo, 37 made in Zagato. Purtroppo, nel 1992, il mercato delle serie limitate stava già scemando, e la RZ si rivelò un flop; la potenza di 210 cavalli era ritenuta ormai insufficiente per una sportiva di livello e i 132 kg che portava sulle spalle rispetto alla sorella coupé si facevano sentire parecchio.

Spider (916) 1995. Al Salone di Ginevra 1995 è il momento della GTV, anche in versione aperta. La sua linea è il risultato della collaborazione tra il Centro Stile Alfa e Pininfarina. Anteriormente è simile alla concept Proteo, ma la GTV ha una particolare coda spiovente ed arrotondata. Sotto al cofano motori Twin Spark a quatro cilindri da 1.8 litri o sei cilindri da 2, 3.0 e 3.2 litri, con potenze comprese tra i 144 e i 240 cavalli. Odiata da molti, amata – e tanto – da parecchi: viene prodotta dal 1995 al 2004 in poco più di 39mila esemplari. Sia la Spider sia la sorella GTV erano state pensate per l’esportazione in Nordamerica – e quindi concepite per superarne i severi crash test – ma non vennero mai esportate ufficialmente.

4C SPIDER. Lunghezza inferiore ai 4 metri, 240 cavalli a spingere un peso piuma, niente servosterzo, prodotta e assemblata da Maserati a Modena. L’unione di questi gustosi elementi ha dato vita, tra il 2013 e il 2019 all’Alfa Romeo 4C, un instant classic sin dal suo debutto ginevrino. A marzo 2014 venne presentata ufficialmente la versione apribile, la 4C Spider: il nome rimarcava la continuità storica con i precedenti modelli scoperti di Arese, benché la 4C avesse in realtà una carrozzeria targa con tettuccio semirigido in tela o, in alternativa, con hard-top in fibra di carbonio, riponibile nel baule posteriore. L’ago della bilancia che si ferma a quota 1060 chilogrammi e il suo 1,75 litri sovralimentato le consentono di volare fino a 260 km/h e di accelerare da 0 a 100 km/h in meno di cinque secondi. Un vero gioiellino da custodire con cura per gli anni a venire…

Specele Alfa col vento fra i capelli, qui la PARTE 1