Salone Nautico di Genova, più unico che raro
Prima la notizia. In quest’anno bislacco, fatto di lockdown, rinvii e cancellazioni varie ed eventuali, il salone ligure è l’unico appuntamento disponibile per te che hai il mare nel sangue e non sei riuscito a vedere una fiera che fosse una. Onore al merito a chi ci ha creduto e ha saputo tener la barra dritta durante la tempesta del Covid. Quando ci vuole, ci vuole.
BANDIERA ROSSA, MARE MOSSO? AVANTI TUTTA. Dove non arriva il Covid, a rendere le cose difficili ci pensa il brutto tempo. Ma il lupo di mare che c’è in te, abituato a mareggiate e cavalloni mangiaprue non si lascia certo intimorire da quattro gocce e un po’ di Scirocco (forse anche qualcosa di più… povera Liguria!). Comunque sia, la passeggiata vista scafi di questa edizione numero 60 si svolge soprattutto all’aperto, su piattaforme galleggianti che attraversano una superficie di quasi 200mila metri quadrati. Le novità? Non passano inosservate, come le due ammiraglie. A motore e a vela: la Benetti Oasis 40M (40 metri) e la Mylius 80 (25 metri). Ma poi ci sono le innovatrici come la Sanlorenzo, già premiata a Cannes a settembre, con il suo 44 Alloy, forte di quell’effetto wow che sono le murate levatoie. Metà yacht, metà Transformer. Preferisci la vela, allora c’è il catamarano Bali 4.8, ottimo esempio di ottimizzazione degli spazi (e quindi della vivibilità di bordo). Ma tu vai matto per i gozzi. Ci sono i Mimì, tanto legno, linee intramontabili e classe da rotonda sul mare. Stai cercando un motoscafo grande il giusto con una linea elegante, ma moderna (perché, diciamocelo, ormai i designer pensano che i diportisti siano tutti mercenari della legione straniera in vacanza premio – ogni riferimento ai nerissimi motoscafi Brabus (qui per saperne di più) è puramente casuale, ci sono gli Invictus, con quelle linee da Happy Days e brillantina. E se invece per questo weekend Genova non è proprio nei tuoi piani, nessun problema. Ci siamo andati noi, per portarti a casa un racconto fotografico che ti puoi godere anche stando in vasca da bagno a giocare con le paparelle.
PIÙ BARCHE PER TUTTI. Insomma, la notizia te l’ho data prima, mentre le novità te le vedi da solo a Genova. O, come dicevo, qui. Ma in realtà c’è una cosa su cui vorrei attirare la tua attenzione. Perché in quest’anno in cui tutti vogliono starsene a debita distanza dagli altri, barche e camper hanno visto salire il loro indice di gradimento. E così la voglia di evasione dell’italiano torna a cliché da primo dopoguerra, quando pedalò e tende regalavano quella sensazione che piace a tutte le età. Quella della libertà: di prendere e partire, di fermarsi dove si vuole. Di stare solo con chi si ha voglia di vedere. Ecco perché, per il quinto anno di fila, e nonostante la pandemia che ha messo in crisi altri mercati (anche nel mondo dei trasporti), quello delle barche ha continuato la sua crescita.
