Delage D12: una rinascita da 1230 cavalli

Delage D12: una rinascita da 1230 cavalli

Attiva dal 1905 al 1954 la Delage è stato un marchio automobilistico francese di grande prestigio tanto per il lusso delle sue vetture quanto per il palmares sportivo. La nascita di questa Casa automobilistica si deve all’ambizioso ingegnere Louis Delage che, dopo aver fatto gavetta alla Peugeot, decise nel 1905 di mettersi in proprio costruendo, alle porte di Parigi, vetture con una meccanica di derivazione De Dion-Bouton. L’ottima affidabilità dimostrata fin dai primi esemplari commercializzati mette presto in mostra il giovane marchio parigino tanto che già nel 1908 il fondatore prova a cimentarsi anche nelle competizioni trionfando nel Grand Prix des Voiturettes.

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CRESCITA COSTANTE. Successi commerciali e nelle competizioni che l’anno dopo (siamo nel 1909) permettono a Louis Delage di compiere un grande passo in avanti abbandonando la meccanica De Dion-Bouton in favore di motori e carrozzerie di propria concezione e produzione. La domanda del pubblico si fa sempre più sostenuta tanto che nel 1911 viene inaugurato un nuovo stabilimento, ma la Prima Guerra Mondiale porta a uno stop della produzione automobilistica civile. Lo stabilimento deve velocemente convertirsi alla produzione bellica, ma le basi solide create nei dieci anni precedenti permettono alla Delage di riprendere la produzione di auto e gli impegni sportivi subito dopo l’inizio del conflitto. A cavallo tra le due guerre, la Delage diventa un’acerrima rivale della Bugatti: le due Case sono infatti accomunate dalla stessa tipologia di clienti interessati sia a vetture di alta qualità, sia da competizione; automobili come la lussuosa Delage D8 a otto cilindri danno del filo da torcere alle proposte dell’Ovale Blu. 

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IL MOTORSPORT E LA CHIUSURA. La fama sportiva del marchio si diffonde sempre più grazie ad alcuni record di velocità e a numerose vittorie sui circuiti di tutto il mondo. Louis Delage prosegue le attività: insieme a Lory progetta un 8 cilindri in linea da 1,5 litri, lo monta sulla D15 e, grazie a Louis Wagner e Robert Sénéchal vince nel 1926 il primo Gran Premio mai corso sul suolo inglese. L’anno dopo la nuova D15 s’aggiudica anche il Campionato del Mondo Grand Prix — titolo riservato esclusivamente ai costruttori — trionfando nei Gran Premi d’Italia, Francia, Spagna e Inghilterra. Ma intanto la Grande Depressione ha colpito duramente l’economia mondiale e il mercato delle auto di lusso a cui si rivolgeva la Delage. Nel 1935 il marchio viene così rilevato dalla Delahaye che ne porta avanti la produzione almeno fino a quando, nel 1953, non viene a sua volta acquistata dalla Hotchkiss che come prima cosa chiude i battenti del marchio protagonista di questa breve storia. Almeno fino a oggi: è notizia recente infatti che l’imprenditore francese Laurent Tapie ha deciso ridare vita alla Delage con la D12, una nuova hypercar ibrida

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LE PROMESSE DELLA RINASCITA. Le notizie sono poche per ora, ma pare ci sarà di mezzo un V12 da 7,8 litri di cilindrata capace di circa 900 cavalli unito ad un propulsore elettrico integrato nella trasmissione capace di portare la potenza massima dell’avveniristica — ma ormai neanche più di tanto — vettura a 1230 cavalli. L’ampio utilizzo di fibra di carbonio — con cui sono costruite anche le ruote, in barba ai recenti consigli di Gordon Murray in merito alla GMA T.50 — aiuterà a contenere il peso e ad assicurare prestazioni stratosferiche come si conviene ad un veicolo del genere. La D12 sarà interamente costruita in Francia e avrà un aspetto palesemente ispirato al mondo delle competizioni: ruote anteriori separate dal corpo vettura, bracci delle sospensioni a vista e grandi prese d’aria per i radiatori. Dalle prime immagini sembra una monoposto stradale con l’abitacolo coperto da una cupola in vetro stile Endurance. La vettura potrà ospitare anche un passeggero, che troverà spazio alle spalle del guidatore, esattamente come sugli aerei da caccia. Tapie sembra molto determinato: “Per questa prima vettura, che sarà prodotta in 30 esemplari, il design e le scelte tecniche sono state dettate esclusivamente dalle performance. Abbiamo sviluppato la D12 con un unico obiettivo in testa: battere il record del Nurburgring per vetture stradali”.

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