Suzuki V6: un mare di innovazione

Dal 1985 di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. Allora, vent’anni dopo la nascita della divisione Marine di Suzuki, la Casa giapponese aveva appena lanciato un motore fuoribordo V6. Un successo: di vendite e di critiche. A tal punto che nel 1987 la sua evoluzione, l’Exante, veniva premiata come prodotto più innovativo dell’anno dagli addetti ai lavori. Ma cosa te lo dico a fare? Sai già tutto, tu. Perché sei uno di quelli che ha dato fuori per il DF350A, il fuoribordo da sballo presentato 2017. Comprensibile, un 4390 cc V6 con doppia elica controrotante può dare alla testa. Oggi i fuoribordo V6 di Hamamatsu sono otto: con potenze da 200 a 350 cv, disponibili neri (Nebular Black) e bianchi (Cool White).

PIÙ COMPATTO CHE MAI. Sei un monoteista? Nessun problema, ci sono Suzuki anche a elica singola che, grazie all’albero motore disassato e a una riduzione intermedia, hanno un interessantissimo rapporto al piede (2,50:1). Cosa che si traduce, oltre che in un aumento delle prestazioni, in un motore più compatto con un baricentro spostato in avanti. Esatto, ci hai visto giusto: le virate diventano più precise e le vibrazioni diminuiscono. Motori pensati per ore e ore di lavoro senza manutenzioni particolari. Per questo motivo le cinghie di distribuzione sono state sostituite da catene che si lubrificano automaticamente. Impallinato della tecnica? Allora, se vuoi un vero gioiellino devi prendere in considerazione uno di questi due qui: DF250AP o DF300AP. Sempre V6 inclinati di 55 gradi (super compatti) di 4028 cc, con tanto di VVT (il sistema per variare l’alzata delle valvole di aspirazione) che assicura erogazioni perfette anche ai regimi medio/bassi. Per non parlare del Lean Burn di Suzuki, il sistema che sfruttando una carburazione più magra, permette di risparmiare il 14 percento di carburante (e di abbattere quindi l’inquinamento). Se poi vuoi che sia anche Dual Prop, cioè a doppia propulsione, ricordati che c’è sempre il DF350A…