Le Mans la sfida del secolo: Ford, Ferrari e la battaglia per la gloria
Quanto si assomigliano il mondo delle arti e quello delle auto? Tantissimo e i loro legami sono stati spesso indagati così come numerose sono state le contaminazioni reciproche. Viene subito da pensare alla dimensione estetica, legata innanzitutto al design, ma in realtà anche quella più squisitamente tecnica presenta assonanze e somiglianze tra artisti e meccanici, uniti nella ricerca della soluzione più innovativa e allo stesso tempo più fruibile. E in fondo l’auto, in particolare quella italiana, ha in sé sempre qualcosa di visionario, quasi di futuristico: nel nostro Paese, del resto, le due cose, auto e Movimento, nacquero quasi insieme e subito quasi si fusero tra loro, senza lasciarsi mai per davvero. Ma la somiglianza maggiore tra arti e auto va aldilà delle apparenze e nasconde un legame ancora più profondo: i motori sono generatori di personaggi, sfide, alleanze, tradimenti ed epiloghi inattesi che trova pari solo nelle storie degli artisti o concepite dagli artisti. Lo sa bene A.J. Baime, californiano col vizietto di sfornare best-seller, che ha raccontato magistralmente una storia poco nota e poco indagata, ma che ha segnato una svolta nello sviluppo dei motori: la tenzone all’ultimo metro di pista tra Enzo Ferrari ed Henry Ford II. Uno scontro tra modi di concepire i motori e l’industria, oltre che tra uomini di azienda e i loro piloti.
UNA SFIDA EPICA. In ‘Le Mans la sfida del secolo: Ford, Ferrari e la battaglia per la gloria‘, ci sono infatti tutti gli ingredienti degni non solo dei migliori romanzi epici, ma anche delle sfide tra artisti, tipo Mozart vs. Salieri, Matisse vs. Picasso, Nirvana vs. Guns n’ Roses. Che non sono mai rivalità solo tra persone, ma tra mondi e concezioni del mondo. E in questa storia, scritta calando parole e immagini nei loro ambienti come fosse un reportage, si fronteggiano da un lato gli States pre-Vietnam, ancora vergini di delusioni e sconfitte, l’erede di un impero industriale americano, il credo nei business plan e nella sociologia applicata agli affari; dall’altro l’Italia della Dolce Vita e della motorizzazione di massa, un self-made man emiliano, le intuizioni repentine, sanguigne e talvolta ciniche.
L’OBIETTIVO. La posta in palio è alta, tanto che dominare l’insidiosa 24 Ore di Le Mans, che di per se sarebbe un obbiettivo, è solo un passaggio, un ticket da staccare per qualcosa di più grosso: entrare nella storia e definire un parametro universale per le auto. Infatti, il giovane nipote del fondatore della Ford capisce che solo battendo la Ferrari, dominatrice indiscussa delle piste e dei sogni della gente, potrà rinnovare l’azienda e traghettarla verso il futuro. Enzo Ferrari, che con le sue vetture alla comodità ha sostituito la bellezza, alla stabilità ha preferito la velocità, è l’uomo da battere.
I PERSONAGGI CHIAVE. Ma Henry II non si fa illusioni: va alla sfida di Le Mans con compagni di strada destinati a loro volta a vestire i panni del protagonista o che in quei panni erano già a loro agio: Lee Iacocca, Carrol Shelby, Ken Miles. Una volta messi nel piatto siffatti ingredienti, la promessa di Baime di narrare una vicenda densa di duelli mortali, incidenti, intrighi e colpi di scena è sfidante, ma pienamente mantenuta in ogni pagina. Come è andata a finire? No spoiler in questa rubrica, come ovvio. E poi, le vicende indimenticabili che si lasciano raccontare più volte non hanno mai conclusioni univoche e uniche. Scopritelo da soli, insomma. Da leggere in vacanza. Come se fosse un romanzo. Ma prendendo appunti, come fosse un saggio.
A.J.Baime
Sperling&Kupfer
Prezzo: 17,90 euro