#miataweekveloce: ‘NA’, la prima Mazda MX-5
È la roadster del Sol Levante per antonomasia. È leggera, ben equilibrata: unisce alla tradizione delle spider inglesi e italiane degli anni ’60 il mitologico saper fare nipponico. Della genesi della Mazda MX-5 e del giornalista americano Bob Hall, colui che la concepì alla fine degli anni Settanta, avevamo parlato qui. Ora è arrivato il momento di ripercorrere tutte le fasi della sua evoluzione: quattro puntate, una per generazione, dalla prima del 1989 a quella attualmente in commercio. Capiamo meglio com’è cambiato questo piccolo grande mito dell’automobilismo nei suoi oltre trenta anni di successo. Da record. Si, perché la MX-5 (o Miata o Eunos Roadster o semplicemente Roadster, chiamatela come vi pare) è presente dal 2016 nel Guinness World Record alla voce ‘sportiva a due posti più venduta del mondo‘ con oltre un milione di unità consegnate.
PRIMA SERIE, NA (1989-1997). La prima serie, identificata dal telaio con sigla NA, viene presentata al Salone di Chicago il 10 febbraio 1989. Il mese successivo è già in pronta consegna in Giappone (con hardtop opzionale), a luglio arriva negli States e dal gennaio 1990 anche nel Vecchio Continente. La sua linea richiama prestigiosi modelli europei del passato – come la Lotus Elan R26 – e il motore è alloggiato longitudinalmente proprio come in una Giulietta Sprint. O una Duetto. Un’impostazione, quella a motore anteriore e trazione posteriore, tutto sommato superata per gli anni ’90, ma che in realtà si rivelerà come uno dei grandi punti di forza della spiderina nipponica.
COM’È FATTA. La carrozzeria, disegnata da Tsutomo Matano e Shunji Tanaka, è costruita interamente in acciaio; fa eccezione solo il cofano, in leggero alluminio. La MX-5 è lunga 397 cm, larga 168 cm, alta 124 cm e pesa solo 950 chili. Il suo propulsore a quattro cilindri in linea da 1,6 litri produce 115 cavalli e 136 Nm di coppia ed è abbinato ad cambio manuale a cinque rapporti dagli innesti corti. Viene impiegato un sistema elettronico di iniezione del carburante che utilizza un sistema di tipo flussometro e un sensore albero a camme invece di un distributore. Grazie alle sue prestazioni e al complesso telaio con sospensioni a doppio braccio oscillante trasversale, la MX-5 si guadagna sin dall’inizio la reputazione di essere una vettura maneggevole; al punto che, per la maggior parte dei proprietari, la velocità massima (190 km/h) e l’accelerazione da 0 a 100 all’ora (9″5) diventano peculiarità secondarie. Tutto d’un tratto, le performance cedono il posto al piacere e alle sensazioni di guida, in completo antitesi con il mood anni ’90 allora imperante.
DIVENTA PIÙ RICCA. Nel 1991 arriva la prima edizione speciale, con la livrea British Racing Green e gli interni in pelle; due anni dopo Mazda sforna altre 1500 unità LE — Limited Edition — caratterizzate dall’abitacolo full leather, impianto stereo aggiornato, volante in pelle, pomello del cambio della Nardi, cruise control, differenziale a slittamento limitato, finestrini elettrici, specchietti elettrici, servosterzo, ABS, aria condizionata, cerchi BBS, ammortizzatori Bilstein. Tutte le LE escono dalla fabbrica di Fuchū in colore nero.
PIÙ POTENZA E RIGIDITÀ. Nel 1994 la prima generazione di MX-5 viene rivisitata e la casa nipponica introduce un più potente 1,8 litri da 131 cavalli, gli airbag e, in alcuni mercati, un differenziale autobloccante. Il telaio rimane pressoché invariato, ma viene aggiunta una barra d’irrigidimento all’interno dell’auto tra le cinture di sicurezza. Nello stesso anno Mazda offre la possibilità di scegliere la roadster nel nuovo colore Laguna Blu Mica — che diventerà ben presto rarissimo — o di montare un pacchetto sport con ammortizzatori speicifici Bilstein per una dinamica di guida ulteriormente affilata. In Europa il motore da 1,6 litri rimane disponibile ad un costo più basso: viene depotenziato a 89 cavalli e in questa versione la MX-5 è sprovvista degli aggiornamenti telaistici guadagnati con il nuovo motore. Per le auto destinate al mercato giapponese e statunitense arriva — opzionale — un differenziale Torsen a slittamento limitato, più performante e affidabile rispetto al precedente differenziale viscoso.
OGNI PAESE HA LA ‘SUA’ MX-5. Fioriscono le edizioni speciali, le cui fattezze vengono determinate dai marketing locali di Mazda. Negli Stati Uniti, ad esempio, il modello di base al momento del lancio è caratterizzato da soluzioni molto economiche: finestrini a manovella, ruote in acciaio, niente aria condizionata, né servosterzo; alcuni optional pack vengono quindi offerti allo scopo di colmare queste lacune. In Inghilterra, arriva una MX-5 in tiratura limitata per festeggiare la vittoria della Mazda 787B alla 24 Ore di Le Mans: ha la livrea della vincitrice e un motore turbocompresso appositamente sviluppato dalla BBR – Brodie Bretagna Racing.
Tutto sulle quattro versioni di Mazda MX-5