Le Mansory: una Ford GT come nessuna
Per festeggiare i trent’anni di attività, Mansory vuole lasciare il segno in questo 2020. Dopo aver svelato alla metà di marzo la Cabrera (su base Lamborghini Aventador SVJ) ecco il secondo atto del tuner tedesco: una trasformazione, se possibile, ancora più estrema e radicale di quanto avvenuto con la Lamborghini, basata su un’auto altrettanto rara, la Ford GT. La supercar americana nata dall’auto da corsa vincitrice della 24 Ore di Le Mans 2016 nella categoria GTE Pro è stata ‘rivestita’ con un’appariscente carrozzeria blu a contrasto con la fibra di carbonio forgiato ‘a scacchi’.
I FARI SONO NUOVI. La ‘Le Mansory’ – nome scelto dal gioco di parole tra il circuito di Le Mans e il nome Mansory – risulta così più larga di cinque centimetri e adotta un frontale totalmente inedito. Il tuner ha infatti sostituito i fari originali con due nuovi sottili proiettori simili a quelli utilizzati dalla Cabrera. Anche il posteriore è stato trasformato: l’ala posteriore mobile è stato sostituita da un enorme alettone fisso particolarmente inclinato. Anche i terminali di scarico – sebbene sempre in posizione centrale – sono inediti: hanno tre uscite, una in più dell’auto di serie.
AUMENTA LA POTENZA. L’abitacolo della Ford GT è stato totalmente rivisto nelle finiture dal tuner tedesco: ci sono nuovi rivestimenti in Alcantara per imperiale e sedili; i pannelli delle portiere, assieme ad alcuni dettagli della plancia, sono nello stesso colore blu della carrozzeria. Blu che viene ripreso anche all’interno del cofano motore, il 3,5 litri V6 biturbo a benzina che – con un aggiornamento della centralina – è passato dai 656 cv di serie a 710 cv di potenza massima. Difficile immaginare un’auto dal design ancora più estremo e vistoso di questa, ma è ancora troppo presto per parlare: entro la fine dell’anno Mansory svelerà la terza e ultima vettura dell’anniversario. Staremo a vedere…