Lamborghini 63, la barca da prendere per le corna

L’idea delle Lambo da mare nasce proprio con Ferruccio e il suo Riva Aquarama motorizzato Sant’Agata. Dagli Anni ’60 in qua, però, tutti gli appassionati del toro che avessero voluto uno yacht da abbinare alla propria supercar hanno dovuto arrangiarsi (qui trovi tutte le Lambo da sbarco). Almeno fino a oggi. Visto che Lamborghini e The Italian Sea Group hanno appena presentato il Lamborghini 63, realizzato appositamente da Tecnomar per festeggiare l’anno di fondazione della Casa emiliana (il 63 indica sia la lunghezza in piedi dello scafo che il 1963).

UNA SUPERCAR DEL MARE. Liberamente ispirato ai bolidi più estremi della Lamborghini, dalla Miura, passando per la Countach e arrivando alla Sian FKP 37, grazie all’impiego della fibra di carbonio, questo motoscafo con le sue 24 tonnellate è un’imbarcazione ultraleggera. A prua riconosci le luci della concept car Terzo Millennio mentre tutto quello che vedi dentro (e in parte anche fuori) è completamente personalizzabile, come ogni Lamborghini che si rispetti, grazie al programma Ad Personam. Hai visto il posto di guida? Già, è una replica dell’abitacolo delle tue supercar preferite. Timone (volante), sedili e pulsante start&stop compresi (per non parlare della strumentazione touch). E se il tendalino fa tanto capottina da spider, il prendisole a poppa sembra il cofano trasparente che nelle auto emiliane di solito copre, si fa per dire, il motore. Vuoi fare il bagno di sera? Nessun problema, ci sono le luci di cortesia che tingono l’acqua del colore dei Caraibi anche se sei a Rimini…

LA PAZIENZA È LA VIRTÙ DEI FORTI. Non stai più nella pelle? Allora meglio che non ti dica che il primo esemplare sarà pronto solo l’anno prossimo. Ma ne vale la pena. L’unica nota stonata del motoscafo che porta il nome di uno che aveva fatto mettere i V12 di due 350 GT in un Riva? I motori purtroppo non vengono da Sant’Agata, ma dalla ridente Baviera. Stesso numero di cilindri certo e 2000 cv l’uno, ma sono firmati MAN. Peccato.