Quei temerari delle strade bianche, la mostra
Quasi 40mila lastre fotografiche, riposte in duemila scatole di cartone. Un tesoro riscoperto dopo novant’anni, una miniera di memoria celebrata da una grande mostra aperta fino al 29 settembre. Una vera e propria esperienza immersiva, che porta la firma di Giosuè Boetto Cohen, tra fotografia, bolidi d’altri tempi, scenografie epiche e un poema musicale composto ad hoc. L’intero progetto, realizzato dalla Città di Cuneo in collaborazione con il MAUTO e con il sostegno della maison orologiera Eberhard, è stato inaugurato qualche giorno fa presso lo Spazio Museale di San Francesco a Cuneo e arriverà poi a Torino nel 2021. L’obiettivo è stato quello di valorizzare i preziosi fotogrammi dell’archivio di Scoffone (1891-1980), relativi alle edizioni 1925, ‘26, ‘27 e ‘30 della storica sfida automobilistica Cuneo-Colle della Maddalena, in cui furono protagonisti i migliori piloti dell’epoca. L’opera di Scoffone, straordinaria per quantità e stato di conservazione dei materiali fotografici, è uno dei fondi caratterizzanti la città di Cuneo e il Museo Civico, un patrimonio culturale e storico di eccezionale rilievo finalmente riportato sotto i riflettori.
PER IL GRANDE PUBBLICO. Ottanta foto che pure non rappresentano che un modesto campione del tesoro nascosto, che copre i temi, le pagine, i ritratti più diversi della Provincia Granda. In realtà il fondo di Scoffone non è affatto sconosciuto. Almeno non ai cuneesi, che iniziarono a catalogarlo nel 1980 e ristamparono duecento scatti per allestire tre piccole mostre. Negli anni successivi, la raccolta ha alimentato alcune pubblicazioni ed eventi locali ma, di fatto, la mostra ‘Quei temerari delle strade bianche’ è la prima occasione di ampio respiro pubblico e di collaborazione con uno dei più importanti musei motoristici del mondo.
È ANCHE ONLINE. Con l’esposizione prende avvio la digitalizzazione del Fondo Adriano Scoffone e la sua custodia in una banca di immagini online, aperta al pubblico, alla scuola e ai ricercatori. Un primo passo di un grande progetto di valorizzazione storica, realizzata con il supporto tecnico del Museo nazionale dell’Automobile. “La mostra, come suggerisce il titolo, parte da un fatto cruciale, ma non chiaro a molti: le corse automobilistiche di novant’anni fa si svolgevano su strade completamente diverse da quelle di oggi. E l’automobilismo sportivo fu una delle motivazioni che portarono, negli anni ’30, alla costruzione di una rete viabile più moderna. L’audacia – di uomini e mezzi – le medie orarie, i record diventano ancora più incredibili se si immagina correttamente lo scenario in cui furono raggiunti. Quindi ‘le strade bianche’ sono insieme alle vetture, ai campioni e alla folla, le protagoniste dell’esposizione. Un complesso impianto scenografico, e una colonna sonora originale, sono state realizzate proprio per enfatizzarne il ruolo” così Giosuè Boetto Cohen, giornalista e regista, per molti anni de ‘La Storia siamo noi’ alla RAI, introduce la mostra da lui curata.
IMMERSIONE NELLA STORIA. Il percorso espositivo di ‘Quei temerari delle strade bianche Nuvolari, Varzi, Campari e altri eroi alla Cuneo-Colle della Maddalena’ va aldilà dei documenti fotografici messi in cornice. È costituito da complesse scenografie, a cui ha contribuito anche Angelo Sala, per molti anni direttore dell’allestimento scenico del Teatro alla Scala di Milano. Insieme alle musiche originali e alle stampe giganti, esse abbracciano tre automobili straordinarie. Una è proprio l’Alfa Romeo 1500 MMS con cui, nel 1930, il pilota Emilio Gola tentò la scalata alla Maddalena e che dopo novant’anni torna a Cuneo al volante dell’attuale proprietario, Federico Göttsche Bebert. Le altre non sono da meno: un’Alfa Romeo P2 identica a quella con cui vinse Nuvolari e una preziosa Bugatti 35, uguale a quella con cui Avattaneo si ribaltò durante la gara. Entrambe appartengono alla collezione del MAUTO.
I TEMERARI. Fissano l’obbiettivo (qualcuno con aria truce), i semidei del volante: il tedesco Stuck che sembra Lawrence d’Arabia, gli italiani Varzi, Marinoni e Maserati, sotto gli occhi di un impettito Campari. Ma anche la tripletta della scuderia Fiat in un angolo di piazza Vittorio (oggi piazza Galimberti) fa la sua figura. O la squadra (piccola, ma sceltissima) dei meccanici e collaudatori. Nuvolari, il vincitore del 1930, è più nero e legnoso che mai (causa anche dell’emulsione) e in uno degli scatti, praticamente inedito, è fermo davanti a un portone del Piemonte rurale. Intorno al palco c’è un tramestio di autorità, la Principessa di Savoia, il podestà con la tuba, una pletora di notabili e donne elegantissime. Ma le facce più interessanti, alcune da cinema, sono nel pubblico sorridente, tra i portici, la piazza e i picnic. Adriano Scoffone corre, non si sa come, al lago della Maddalena. E ancora più su. I visitatori della mostra potranno immaginarlo dall’alto del nostro tempo, interconnesso e viziato da Photoshop, mentre per strada riesce a catturare ancora una Bugatti ribaltata, e poi controsterzi, gli allunghi e i voli d’uccello, manco avesse un moderno drone. L’appuntamento quindi, fino al 29 settembre, è in via Santa Maria 10 a Cuneo allo Spazio Museale di San Francesco. E se volete acquistare il vostro biglietto online, potete farlo qui.