Car Noir: Pablo Escobar e la passione per le corse

Car Noir: Pablo Escobar e la passione per le corse

Leggenda vuole che Pablo Escobar avesse scommesso con Ricardo ‘Cuchilla’ Londoño, uno dei piloti più promettenti della Colombia, di concludere la Medellin Hillclimb con un distacco massimo di 15 secondi rispetto al pilota professionista ed amico. Il narcotrafficante più famoso della storia, sicuramente competitivo e discretamente appassionato di motori, terminò la prova ‘dietro’ di soli otto secondi: un risultato di cui si narra fosse piuttosto orgoglioso.

Pablo Escobar 1

FINO ALLA FORMULA 1. Pablito e Cuchilla erano nati lo stesso anno, a poche decine di chilometri di distanza, e andavano molto d’accordo. Così tanto che il Cartello di Medellin finanziò l’ascesa del talentoso Londoño nella scena internazionale del motorismo – un’eccellente modalità di riciclare ingenti quantità di denaro – fino a far arrivare il Cuchilla in Formula 1, alla Ensign. Il piccolo team britannico, spesso autore di auto geniali ma perennemente a corto di liquidi, non si lasciò sfuggire l’opportunità di accomodare il veloce – benché poco esperto – driver colombiano e il suo ottimo ‘portafogli’ per l’imminente Gran Premio del Brasile 1981. Qualche settimana prima ci furono i test e Londoño volò, neanche Piquet – al volante di una monoposto peraltro ben più competitiva – riuscì a tenergli testa sul Circuito di Jacarepaguá. Alla fine dei test arrivò però la doccia fredda: il colombiano era sprovvisto della Superlicenza per correre nella massima Formula e non avrebbe mai goduto delle credenziali necessarie – tra cui il benestare della FIA – per ottenerla.

Ricardo 'Cuchilla' Londoño 2

BLOCCATI. La versione storica di questo rifiuto da parte della FIA fu che i tempi del colombiano non erano all’altezza degli standard richiesti: falsa perché il Cuchilla si comportò in realtà molto bene nell’abitacolo della sua Ensign. Poi si disse che fu per via di un incidente con Keke Rosberg, ma in realtà il finlandese ammise a posteriori che era stato lui stessi ad innescarlo. La verità, svelata solo in anni recenti, fu che il patron Bernie Ecclestone indagò circa la provenienza dei soldi dello sponsor di Londoño – un semplice, ma enigmatico Colombia scritto nitidamente sulla fiancata – e quando scoprì che erano soldi frutto del narcotraffico fece interdire il pilota dal Circus.

Pablo Escobar 3

LA PASSIONE PER LE CORSE. Pablito, oltre ad aver corso nella Copa Marlboro con una Simca 1000 e partecipato alla Copa Renault 4 – dove dopo sei gare , ad un certo punto, fu secondo in classifica generale – scese in pista anche con vetture da corsa davvero degne di tale nome. Tra queste una Porsche 911 Targa e una spettacolare RSR, vettura già guidata negli States da Emerson Fittipaldi nella IROC Series del 1974 e da altri piloti del circuito IMSA degli Anni ’80 e ’90. A seguito di un incidente, Escobar la fece trasformare in una 935 slant nose con livrea simil-Martini.

Pablo Escobar 4

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