Peugeot 504 Coupè: la francese di Pininfarina
Al Salone di Parigi del ’68 fa il suo debutto la 504: la Peugeot dopo la 404 vuole portare sul mercato una vera e propria una berlina di lusso capace di aprirsi ai mercati internazionali e sfidare le rivali tedesche, italiane e inglesi. Il Centro Stile Peugeot insieme ad Aldo Brovarone (Pininfarina), già al lavoro dal 1964 dopo aver sondato diverse proposte del carrozziere italiano tracciano uno stile moderno e accattivante, che ha uno dei suoi punti topici nei fari trapezoidali. Il successo è immediato e conferma la volontà dei vertici della Peugeot di allargare la gamma della neonata 504. Così pochi mesi dopo al Salone di Ginevra 1969 arrivano le 504 Coupé e Cabriolet. Anche questa volta il disegno è italiano, ma non solo; la produzione è affidata agli stabilimenti Pininfarina di Grugliasco.
FILANTE. Le 504 Coupé e Cabriolet partono dal pianale della berlina accorciato di diciannove centimetri. Il corpo carrozzeria è completamente nuovo: lo stile, raffinato, è quello di un coupé elegante e filante, caratterizzato dal frontale affilato e sottile, dal cofano spiovente e dai fanali a tre elementi. Al debutto il solo motore disponibile è un milleotto con circa 100 cv abbinato al cambio manuale a quattro marce. Nel 1970 si aggiunge un‘unità due litri con 104 cv e, a richiesta, l’automatico a 3 rapporti: pesa oltre 1550 kg ma sfiora 200 km/h. In occasione di un restyling del ’74 un nuovo V6 2.7 da oltre 140 cv sostituisce il quattro cilindri 2.0 mentre l’automatico resta a richiesta solo per la coupé. Il due litri torna nel ’78: ha 106 cv ed è abbinato al cambio manuale a cinque marce. La 504 Coupé riceve un ulteriore rinnovamento nel 1980 quando viene modificato il frontale prima di essere pensionata nel 1983 dopo circa 30mila esemplari. Nello stesso anno si interrompe anche la produzione francese della berlina destinata però a una longeva ‘seconda vita’ nei Paesi meno avanzati dove rimarrà a listino fino ai primi Anni 2000.