Alfa Romeo 6C 1750: mille miglia a cento all’ora

Alfa Romeo 6C 1750: mille miglia a cento all’ora

Dopo aver dato un’identità ben precisa all’Alfa Romeo grazie ai progetti di Giuseppe Merosi, con vetture capaci di affacciare il giovane marchio automobilistico al mondo delle corse con risultati di livello dalla metà degli anni ’20, la progettazione delle nuove vetture Alfa Romeo passa nelle mani Vittorio Jano. Gli obiettivi sono sempre ambiziosi: l’Alfa Romeo deve continuare a eccellere nelle competizioni e le stradali devono attrarre nuovi clienti. La risposta del progettista piemontese non si fa attendere: è la 6C, un’auto, o meglio la serie di vetture a sei cilindri, che diventerà simbolo dell’Alfa Romeo per oltre due decenni.

Alfa Romeo 6C 1500 Sport (1928)

Alfa Romeo 6C 1500 Sport (1928)

SEI (PICCOLI) CILINDRI. Presentata nell’aprile del 1925 e commercializzata a partire dal 1927, la 6C si distingue fin da subito per la scelta di privilegiare alla potenza assoluta la ricerca del rapporto peso/potenza con un telaio in acciaio leggero e un piccolo motore a sei cilindri da 1500 centimetri cubici abbinato al cambio manuale a quattro rapporti. Proprio il propulsore rappresenta una delle novità più importanti della vettura: grazie alla cilindrata contenuta i tecnici dell’Alfa Romeo riescono ad ottenere una resa termica superiore ai rivali dell’epoca e maggiori regimi di rotazione. La prima 6C poteva così contare su 44 cavalli a 4200 giri; abbastanza per raggiungere una velocità massima di oltre 110 km/h. Ma questo era solo l’inizio e negli anni a venire la 6C si evolve tanto nel motore quanto nel telaio. La seconda serie viene presentata all’Salone dell’Automobile di Roma del 1929 col nome di 6C 1750; il sei cilindri cresce di cubatura fino a 1752 cc, migliora il raffreddamento dei freni a tamburo e vengono introdotti nuovi cerchi a raggi da 18”. La 6C 1750 viene venduta come autotelaio oppure dotata di una carrozzeria prodotta dall’allora nuovo reparto carrozzeria della casa su disegno di Castagna.

Alfa Romeo 6C 1750 Gran Sport (1931)

Alfa Romeo 6C 1750 Gran Sport (1931)

TESTAFISSA. La rinnovata 6C è disponibile in tre versioni: Turismo, Sport e Super Sport contraddistinte da diversi livelli di potenza, rispettivamente 46 cv, 55 cv e 64 cv. La Super Sport (che dal 1930 diventa ‘Gran Sport’) era inoltre disponibile con compressore volumetrico (85 cv) e presentava quasi sempre leggere carrozzerie sportive a due posti. Anche con la 6C 1750 l’Alfa Romeo guarda a un suo utilizzo nelle competizioni e per dotarla della potenza necessaria a primeggiare negli impegni internazionali allestisce alcuni esemplari della Super Sport chiamati ‘Testa Fissa’. In queste vetture la testata è fusa in blocco con il basamento, soluzione che permette di eliminare le guarnizioni delle testa all’epoca inclini a bruciarsi sotto stress. Il motore può così reggere una maggiore pressione di sovralimentazione ed erogare 95 cavalli che salgono a 102 con la Gran Sport del 1930. Per migliorare la tenuta di strada in curva e la stabilità della vettura viene inoltre abbassato il baricentro posizionando le balestre all’esterno del corpo vettura e riposizionato il serbatoio sopra alle ruote posteriori per dare loro maggiore carico. Le prestazioni sono da capogiro: l’Alfa Romeo 6C 1750 Gran Sport Testa Fissa pesa soltanto 840 kg e supera i 170 km/h di velocità massima.

Alfa Romeo 6C 1750 Super Sport (1929)

Alfa Romeo 6C 1750 Super Sport (1929)

BRESCIA-ROMA-BRESCIA A 100 ALL’ORA. Ed è proprio al volante di una di queste vetture che all’edizione del 1930 della Mille Miglia il vittorioso Tazio Nuvolari infrange per la prima volta la media dei 100 km/h. Un record destinato a scrivere le pagine di storia della competizione su strada italiana e una ‘ciliegina sulla torta’ degli innumerevoli trionfi di una vettura capace di far conquistare ai suoi piloti, solo per citarne alcune, 24 Ore di Spa, Targa Florio e Tourist Trophy. Vittorie che fanno ‘volare’ la produzione delle vetture stradali: dagli stabilimenti del Portello escono 2579 esemplari di 6C nelle sue varie versioni fino a quando nel 1934 non viene pensionata in favore della nuova 6C 2300. 

Achille Varzi e Tazio Nuvolari

Achille Varzi e Tazio Nuvolari

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