Videogame: i giochi di guida passati alla storia
Siamo quasi certi che, in questi giorni, molti di voi avranno acceso le loro console o i loro PC per spararsi qualche sessione di guida virtuale. Molti useranno il fidato joypad, altri più professionali saranno seduti nella loro postazione con un volante tra le mani, pedaliera e mega schermo OLED di fronte. Quante le ore che abbiamo speso da adolescenti – e non solo – a fare qualcosa che nella vita reale era impossibile fare: correre a tutta velocità in pista o in una prova speciale, con vetture da sogno, senza doverci preoccupare di benzina, assicurazione o incidenti vari ed eventuali. I ragazzini del giorno d’oggi forse giocano meno ai videogiochi di guida rispetto alle generazioni passate, ma siamo sicuri che i proseliti dei driving game odierni – al contrario di quanto poteva essere andando indietro di venti o trent’anni – sono dei veri petrolhead al 100 percento. Abbiamo deciso di fare un bel ripassone-Veloce dei dieci titoli che hanno cambiato per sempre la galassia dei videogiochi. Ognuno di loro ha portato con sé piccole e grandi rivoluzioni, facendosi apprezzare non solo per la giocabilità, ma dando anche lustro ad un genere che, nelle sale giochi prima e nelle nostre abitazioni poi, ha sempre avuto livelli di spettacolarità ed adrenalina molto alti.
GRAN TRAK 10. Il primo gioco di guida comparso nei bar – si, perché i videogame nelle sale giochi erano ancora una vera rarità – è stato Gran Trak 10. Pubblicato dalla Atari nel lontano 1974, era un coin-op munito di volante, pedale dell’acceleratore, pedale del freno, cambio a tre rapporti più retromarcia e uno schermo in bianco e nero, il cui unico frame era un tracciato discretamente tortuoso visto d’alto. Non c’erano avversari, si correva da soli contro checkpoint a tempo.
TURBO. Grazie a Sega, Turbo poneva nel 1981 le basi che per molti videogame racing negli anni a venire: è stato questo gioco ad offrire per la prima volta elementi come la visuale in terza persona, i colori e caratteristiche come i cambiamenti climatici o il ciclo giorno/notte. Stupefacente per l’epoca.
OUTRUN. La sua animazione tridimensionale nel 1986 sbalordiva per il livello di dettaglio e la fluidità, tanto che Outrun dalle sale giochi approda anche nei salotti casalinghi. L’azione si svolgeva a bordo di una Ferrari Testarossa Spider e il protagonista, affiancato da una bionda, doveva percorrere cinque livelli completandoli nei tempi previsti per giungere al traguardo. Bisognava evitare altre vetture e camion che viaggiavano nella stessa direzione di marcia, ma anche testacoda o incidenti con tanto di espulsione dei passeggeri.
TEST DRIVE. Nel 1987 si inizia a fare sul serio: visuale in prima persona, cruscotti realistici e specchietto retrovisore per tenere sott’occhio la polizia dopo aver infranto il limite di velocità. Tutto ciò mentre il motore grafico utilizzava una modalità poligonale per rappresentare la strada e una bidimensionale per le altre vetture o i vari ostacoli. Ci si poteva giocare su Amiga, Apple II, Atari ST, C64, MS-DOS e PC-98. E le auto? Porsche 911, Ferrari Testarossa, Lamborghini Countach, Lotus Esprit Turbo e Chevrolet Corvette ZR1. Due anni dopo arrivarono anche F40, 959 e molte altre delizie.
NEED FOR SPEED. Con NFS si corre su vari tracciati con differenti tipi di vetture – supercar ma non solo, tutte riprodotte su licenza – e in alcune versioni, facendosi anche inseguire dalla polizia. Venne realizzato in collaborazione con la rivista Road&Track, che si occupò di sviluppare dinamiche di guida e rumori realistici per ogni singolo modello. In NFS II il livello di esotismo del parco auto era imbarazzante: McLaren F1, Ford GT90, Ferrari F50, Lotus GT1 ed Esprit V8, Jaguar XJ220, Isdera Commendatore 112i e Lamborghini Calà. Secondo Electronic Arts, sono state vendute 100 milioni di copie della serie dal 1994 al 2009, saliti a 150 milioni a fine 2013: se cosi fosse, sarebbe la serie di giochi di corse più venduta di sempre e il decimo franchise videoludico in assoluto.
SEGA RALLY. Ci si giocava principalmente in sala giochi, perché le console Saturn e Dreamcast erano per pochi. Era il 1995. Si poteva scegliere tra Toyota Celica GT-Four livrea Castrol oppure Lancia Delta Integrale livrea Martini. Un trick segreto consentiva di poter partire a bordo di una Stratos Alitalia. Fu il primo videogame a restituire al pilota un feedback davvero differente per le diverse modalità di tracciato: terra sabbiosa, asfalto e fango. La Codemasters dichiarerà che Sega Rally ha influenzato fortemente il primo titolo della saga Colin McRae Rally (2000).
GRAN TURISMO. La rivoluzione arriva nel 1997, sulle Playstation di tutto il mondo. Due modalità: arcade – pressoché inutilizzata dai più – e gran turismo, una carriera individuale nel mondo delle corse automobilistiche con patenti da ottenere, montepremi da vincere e macchine sempre più veloci/costose da poter acquistare. Finalmente arrivarono vetture con caratteristiche di guida proprie e con il proprio sound distintivo, unitamente alla possibilità d’intervenire in maniera radicale sul setup di ognuna. Nel primo episodio della saga ideata da Kazunoti Yamauchi i modelli disponibili erano 175, per la maggior parte giapponesi; nel sesto e in Gran Turismo 6 (2013) erano oltre mille. Unico deficit: gli incidenti realistici.
F1 2000 E SEGUENTI. No, i giochi di Formula 1 non esordiscono nel ventunesimo secolo, ma quelli provvisti della licenza ufficiale della FIA si. F1 2000, così come tutti i suoi successori, vantava i team e i piloti realmente iscritti al Campionato Mondiale della massima serie della stagione in corso. Ci sono pratiche, prove libere, modalità campionato, possibilità infinite di settaggio delle monoposto, telemetrie, replay e anche highlight. Ogni anno meglio di quello che prima. Siamo arrivati a F1 2019.
FORZA MOTORSPORT. Arriva nel 2005 ed è la prima pseudosimulazione per Xbox: introduce i danni grafici e fisici sulle vetture, che influiscono in modo più o meno incisivo sulle prestazioni dell’auto. Non si era mai visto prima. La lista vetture è alquanto apprezzabile, sono suddivise in svariate classi e sono tutte dotate di parametri differenti: velocità, accelerazione, rarità, frenata, tenuta di strada. Oltre ai danni, il gioco ha introdotto due importanti novità nell’ambito dei racing game: la traiettoria ideale che segnala dove è consigliabile accelerare o frenare e un’intelligenza artificiale che ricalca lo stile di guida del giocatore offrendogli la possibilità di utilizzarla per compiere – a sua discrezione – le gare al suo posto.
ASSETTO CORSA. Assetto Corsa è una simulazione di guida di nuova generazione, ideata sul finire del 2013 per soddisfare le esigenze sia degli appassionati di giochi di corse, sia dei piloti professionisti. Il motore grafico garantisce realismo e immersività totali, mentre il modello fisico è concepito per restituire un’esperienza oggettivamente appagante, con caratteristiche simulative avanzate che riguardano pneumatici, aerodinamica, sistemi ibridi e KERS. Assetto Corsa sfrutta i vantaggi della tecnologia laserscan per riprodurre la superficie reale dei circuiti e l’esperienza maturata dal team di sviluppo che replica fedelmente i modelli dinamici delle vetture grazie alla collaborazione ufficiale con i brand più importanti. La sede di Kunos Simulazioni è situata all’interno del circuito di Vallelunga, aspetto che ha consentito e tutt’ora consente di sviluppare il prodotto lavorando a stretto contatto con team racing e piloti professionisti. Provare per credere.
da appassionato dei video game mi ero sconosciuti questi ,ma se devo dire la mia con la playstation a vita ;gran turismo 2 e il 4 sono migliori con il 1 e il 3 non dimenticando il 6 e il 5( anche Prologue)per il concept Tokyo Ginevra ultimo solo la portable per la dimensione della consolle difficile da vedere , ma anche gli altri non scherzano molto difficili da giocare PS vi siete dimenticati anche fast end furios e quelli deticati ad alfa romeo squadra corse e i vari incernierati su altri marchi come la Jaguar xj220 o lotus