#sparafangaweek/6: speciale Porsche
La #sparafangaweek è dedicata a tutte le auto che hanno fatto dell’esagerazione nel trattamento dei parafanghi il loro tratto distintivo. E, sopratutto, è dedicata a tutti voi che le amate. La narrativa di questa ‘specialità’ automobilistica è sterminata e vale la pena ricordare che la genesi di questi fianchi larghi è sempre da attribuire alla sinuosità di certe forme o alla necessità di coprire l’eccesso, l’oversize, una qualche forma di esagerazione. E tutto questo è sexy, certo. Eccoci alla sesta puntata della #sparafangaweek.
EMORY MOTORSPORT RSR. Rod Emory, noto resto-preparatore dell’Oregon, restaura e migliora (i talebani dicono, laconicamente, che le massacri) le Porsche 356 in vari step di preparazione e realizza una nuova outlaw, una 356 fuorilegge con pezzi di 911 (di norma 964) e altri componenti progettati e prodotti in autonomia. Il punto più alto delle sue trasformazioni è la RSR, una 356 folle che incrocia design più o meno originale con meccanica profondamente rivisitata. Il punto di partenza è stato il rottame di una 356 B T5 e il progetto, iniziato nel 2015, si è concluso solo l’anno scorso. Il segreto è stato ‘nessun limite’ all’evoluzione, come ha fatto Porsche AG in diciassette anni di produzione della 356 (dal 1948 al ’65). Il passo è stato accorciato di 8,5 centimetri, le carreggiate sono state allargate e integrate con nuove sospensioni e pezzi del pianale 964. Al 6 cilindri M64 (modificato dal preparatore Rothsport con nuovo basamento specifico) sono stati tolti due cilindri fino a scendere da 3,6 a 2,4 litri. Sono poi stati aggiunti due turbo con condotti di scarico ultra corti per agevolare fiammate in rilascio. La potenza ottenuta è di 400 cavalli, il peso è di 885 kg. Il risultato è una 356 neoclassica con fianchi iper allargati, posteriore ispirato al casco di Dart Vader e frontale slanciato come una 991.
RWB VICTORIA. Victoria è una Porsche 993 a cui è stato fatto un trapianto del tutto singolare (criminale? Assurdo? Magnifico? Stupefacente? Ai limiti del reato penale? Ai lettori l’onore del giudizio). L’esemplare dell’ultima 911 con raffreddamento ad aria ha ricevuto un otto cilindri LS3 di provenienza General Motors (il motore della Chevrolet Corvette C6). La potenza è stata fissata a 440 cv e 600 Nm di coppia massima (condotti d’aspirazione e scarico su misura, testate modificate). Altre modifiche: centralina speciale, scarico su misura, trasmissione con supporti artigianali, cambio da corsa con leveraggio ultra accorciato. Victoria esibisce anche scudi paraurti su misura, passaruota ‘incommentabili’ e superfici alari prese in prestito da un F35. Il progetto è nato a Manila dove il ‘Car Porn Racing’ (uno dei numerosi partner di RWB sparsi per il mondo) si è occupato della parte meccanica. Successivamente Akira Nakai (fondatore di RWB, il vero artista) si è recato personalmente in officina e ha eseguito (di persona!) tutta la preparazione stilistica fino alla consegna al cliente.
PORSCHE 356 B ROEHRL ROADSTER 1959. Walter Roehrl, uno che incrocia le braccia per mimare il gesto del trasverso anche nel sonno, ha acquistato una 356 Roadster del ‘59 aggiornata con motore di una 911 Turbo 3.0 e ha così dato ampia dimostrazione di essere diventato un fan della filosofia Restomod. Il progetto risale al 1982. Viktor Grahser, austriaco tornato nella terra natia dopo tanti anni trascorsi in Australia, esegue lo sconsiderato aggiornamento aggiungendo altri particolari. Complessivamente, però, la macchina non poteva dirsi completata. Nel 2008 Grahser muore e le sue macchine (oltre alla 356/930 ci sono altri due esemplari) vengono relegate in soffitta. Nel 2012 le 356 vengono rilevate e l’esemplare sovralimentato riceve un totale restauro, completamento e ulteriori modifiche. Tra le novità anche uno smodato allargamento dei parafanghi posteriori. Nel 2018 Walter Roehrl esegue un test su richiesta di un amico. Inizialmente è molto scettico ma durante la guida rimane stupito dalle sue qualità dinamiche e dal suo equilibrio. Al punto che decide di acquistarla. L’auto diventa la 356 RR (Roehrl Roadster).
DP-MOTORSPORT RED EVOLUTION 2017. Il tuner di Colonia crea una reinterpretazione della Porsche 911 Carrera RSR 3000 di metà anni 70. Una 911 degli 70 o 80 viene ‘denudata’, restaurata e rinforzata nei punti duri del telaio con una gabbia integrale. Edelweiss Motorsport di Essen si occupa del motore. Il boxer sei cilindri individuato tra i tipi in uso nello stesso periodo viene smontato al bullone, rinforzato, rialesato a 3,5 litri e rimontato con nuova componentistica: teste cilindri nuove, sei valvole a farfalla singole, distribuzione con pezzi per la 911 RSR, doppia accensione, iniezione meccanica. La potenza è di 365 cavalli. La trazione posteriore è abbinata a differenziale autobloccante all’80 percento e cambio a cinque marce rinforzato. I componenti delle sospensioni sono tutti regolabili, l’impronta a terra è garantita da cerchi da 15” con gomme posteriori da 335. La carrozzeria (non ci sono gocciolatoi) è realizzata con fibra di vetro e carbonio (porte e cofani compresi). Grazie a questo la Red Evolution è una piuma: dichiara solo 940 kg di peso. La sua leggerezza e la personalità estrema sono esaltate con ancora più enfasi dall’ampiezza delle sue curve: ruote e gomme debordano dai suoi parafanghi giganteschi, l’ala posteriore è un enorme vassoio su cui l’aria s’appoggia con tutto il suo peso e schiacciando il posteriore al suolo.
RUF SCR 2018. Il costruttore di Pfaffenhusen (non è un tuner, può apporre il proprio numero di telaio e ha una partnership con Porsche AG) nel 2018 ha presentato la SCR 2018, ispirata alla sua storica SC potenziata del ’78 (da 180 a 217 cv). Difficile capire dove finisce il progetto Restomod e inizia una RUF. Forse lo spartiacque è il suo design Anni ’80. Sotto la carrozzeria in compositi c’è una monoscocca in carbonio con subtelai frontale e posteriore in metallo; il passo è più lungo dei 227 cm di una 911 o 964. Le sospensioni sono del tipo pushrod con gruppo molla-ammortizzatore orizzontale. Il motore è un boxer sei cilindri da quattro litri tutto nuovo. Produce 510 cv a oltre 8200 giri, 470 Nm di coppia e ha trazione posteriore e cambio a sei marce. Pesa 1250 kg e dichiara 320 km/h di velocità massima. La forma è quasi quella di una 964: parabrezza poco inclinato, scudi paraurti sporgenti, fianchi così larghi e avvolgenti. Poi guardi meglio l’area posteriore e noti due importanti particolari che la qualificano come una tremenda ‘sparafanga’: le profonde prese d’aria nell’interno dei vetri posteriori e le prese d’orizzontali (non verticali!) adagiate sui larghi passaruota posteriori.
PORSCHE 911 TAG TURBO BY LANZANTE 2019. Cominciamo dai dati: potenza (prudenzialmente) abbassata da mille cavalli originali (ma se interviene un tuner…), 1100 kg di peso, da 0 a 100 orari in circa 3″5 e velocità massima di (forse) 350 km/h. La 911 TAG Turbo è una Porsche 930 a cui è stato impiantato un autentico V6 biturbo TAG-Mclaren 1.5, originariamente riservato alla McLaren MP4/3 di F1 dell’84. Il motore fu costruito in base a una partnership tra Porsche e TAG per essere montato nelle monoposto britanniche e utilizzato in Campionato. Lanzante, l’azienda attiva da molti anni nel Motorsport, lo scorso autunno ha annunciato la produzione di una decina di 930 TAG Turbo in partnership con Cosworth. Ogni esemplare è accompagnato da una meticolosa storia del suo motore. Ora: una Porsche 911 turbo fa ‘ingrifare’ anche i manichini, specialmente se la guardi da quell’angolazione che permette al tuo sguardo di osservare con precisione il ‘cucchiaione’ posteriore e i suoi favolosi parafanghi. La domanda, perciò, è: se mentre la guardi ti dicono che all’interno di quei parafanghi frulla un V6 biturbo di F1 cosa pensi?
