#evoweekveloce: Lancer Evo IV e V
La Mitsubishi, dopo le prime tre versioni di Lancer Evo e un mondiale rally piloti ad opera del finlandese Tommy Mäkinen – che vinse con la Gruppo A della terza serie nel 1996 – divenne ufficialmente una delle vetture più desiderabili tra i fanatici delle 4WD. Ma si sa, chi ben incomincia è soltanto a metà dell’opera. Per questo, con una cadenza quasi annuale, la casa nipponica alimentava il mercato di nuove versioni. Quindi nella logica delle cose (e dei numeri) dopo la III arrivò la Lancer Evo IV. Utilizzava una nuova piattaforma, che altro non era che un’evoluzione della precedente, tanto che il passo di 2510 mm rimase lo stesso dalla Evo II alla Evo VI. Il codice che identificava la base di partenza si chiamava CN9A, giusto per mettere le cose in chiaro. Di questa edizione, a fare la differenza erano soprattutto gli enormi fendinebbia anteriori, una specifica che andrà avanti sino alla VI. Ma sulle versioni pronto corsa denominate come di consueto RS non erano presenti. Quello che invece condividevano i due allestimenti, l’RS appunto e il più ricco GSR, era il due litri turbo benzina a 16 valvole.
AUMENTA LA POTENZA. Sulla IV la turbina è diventata del tipo TwinScroll, ma soprattuto l’intera unità è stata ruotata di 180 gradi, insieme al gruppo cambio differenziale. Modifiche che alla voce prestazioni, portarono ad una potenza di 280 cavalli e ad una coppia di 330 Nm. Sulla GSR era disponibile in opzione il sistema Active YAW, una sorta di controllo dinamico della trazione. Mentre la RS offriva di serie un differenziale anteriore a slittamento limitato e, oltre ai cerchi da 16″ standard, poteva essere equipaggiata con quelli da 17″ da corsa. L’allestimento più ricco, il GSR, risultava più pesante dell’omonima versione in formato Evo III, ma questo non comportò un deterioramento delle prestazioni, grazie all’incremento di potenza e coppia di cui sopra.
QUINTA ITERAZIONE. Capitolo a parte la Evo V. Tommy Mäkinen aveva già vinto il suo secondo mondiale consecutivo e si apprestava a vincere il terzo (alla fine farà poker con quattro titoli dal 1996 al 1999). Nuovo cambio di pianale, ma nulla in grado di stravolgere le dinamiche consolidate della Lancer Evo. Nel 1997 nacquero le World Rally Car, vetture che, pur conservando gli standard della classe Gruppo A, non dovevano rispettare le regole di omologazione. Mitsubishi ridisegnò l’Evo IV tenendo presente questo concetto e introdusse l’Evo V nel gennaio del 1998. Alla vista la differenza più percettibile all’occhio clinico dei malati del dettaglio, è l’offset della ruota. Che passava da ET45 a ET38, così come il diametro che saliva a quota 17″. Misura necessaria per ospitare l’impianto frenante Brembo.
(QUAL)COSA CAMBIA. Tra le modifiche più significative relative al motore, l’adozione di pistoni più leggeri e di nuovi iniettori. Ufficialmente la potenza rimaneva quella precedente, pari a 280 cv. Questo perché tra le case giapponesi era in atto una sorta di tacito accordo per cui quello era il massimo valore permesso. Ma nella realtà dei fatti l’auto superava senza problemi i 300 cv. La coppia della Evo V era pari a 373 Nm, grazie pure a migliorie che avevano aggiornato il turbocompressore. Il telaio CP9A è stato quello utilizzato su EVO V. E, nonostante le modifiche, il peso totale tra la IV e V aumentò di soli 22 chili. Esteticamente l’effetto tamarro aumentò a dismisura sulla V, necessario anche per ragioni tecniche. Prese d’aria più grandi sul cofano e sui paraurti, oltre ad un’ala posteriore più marcata… e non siamo ancora alla Evo VI.
da quando ero adolescente mi piace sempre e , giocando con granturismo dalla prima edizione ne ho fatto un collezione virtuale comprese le avversarie del WRC