BMW i8: bye-bye alla coupè ibrida
A sei anni dall’entrata in produzione, la Bmw stacca la spina a una delle vetture più futuristiche della gamma, la i8. Ad aprile terminerà infatti la produzione della ibrida plug-in in tutte e due le varianti, coupé e roadster senza conferme riguardo una sua erede. Almeno nel breve orizzonte. Nonostante la casa bavarese abbia sottolineato come la i8, oltre ad essere pioniera nella tecnologia ibrida tra le sportive, abbia riscosso un buon successo commerciale con circa 20mila esemplari venduti.
PLUG-IN. Un’auto che proprio in virtù del suo carico tecnologico e delle differenze con le altre sportive ha animato le discussioni degli appassionati. Se il design risale addirittura al lontano 2009 con la concept Vision Efficient Dynamics, la vettura di serie è arrivata su strada nel 2014 conservando gran parte dello stile futuristico del prototipo e adottando soluzioni da vera supercar sia a livello stilistico – basti pensare all’apertura delle portiere – sia meccaniche con una leggera monoscocca in carbonio. Soluzione necessaria per contenere il peso della vettura aggravato dalle componenti ibride del suo powertrain; al centro infatti la i8 monta un piccolo tre cilindri turbo benzina (di derivazione Mini) che grazie all’abbinamento con due motori elettrici (uno per asse) raggiunge una potenza combinata di 374 cavalli. Abbastanza per accelerare da 0 a 100 km/h in 4”4 e raggiungere la velocità massima di 250 km/h; e allo stesso tempo garantire consumi ed emissioni contenute, oltre alla possibilità di percorrere circa 30 km in modalità cento per cento elettrica grazie ad un piccolo pacco batterie da 7,1 kWh.