La Mégane R.S. Trophy-R torna regin(ett)a dell’Inferno Verde
BATTUTA L’ETERNA RIVALE – La messa a punto al Nürburgring… c’è chi ne contesta l’utilità e chi sostiene abbaia reso le auto di oggi migliori. Chi se ne importa: la saga tra le auto che si contendono i primati al Nürburgring affascina. Non è un tracciato comune, si sa, e proprio grazie alle sue insidie è diventato il terreno di scontro ideale per aggiudicarsi titoli e riconoscimenti. A suon di setting di telaio ‘tirati’ e sospensioni sempre più sofisticate. Dal 2017, per esempio, al comando della classifica c’era la Honda Civic Type R, capace di girare i 20,6 chilometri del Nordschleife in 7’43”800. Ora il testimone è passato alla nuova Reanult Mégane R.S. Trophy-R che, pilotata dal francese Laurent Hurgon, ha distaccato la Honda di quasi 4”, piazzando lì un nuovo record: 7”40’100. Pazzesco pensare che solo fino a una decina di anni fa erano le supercar a staccare tempi di questo tipo. Lo scettro è così tornato in terra francese cinque anni dopo.
SOLUZIONI DA GARA – Per ottenere questo tempo e dare un simile distacco alla rivale, i tecnici francesi sono intervenuti pesantemente sulla potente Megane R.S. Trophy: ad accezione del motore, che resta fisso a quota 300 cv, le modifiche hanno riguardato gomme, assetto e peso: il risultato si chiama Renault Mégane R.S. Trophy-R e, certo, non è una media come le altre. Gomme Bridgestone e un assetto completamente modificato in collaborazione con la Öhlins, l’hanno resa ancor più stabile e precisa; mentre alcune scelte drastiche come la rimozione dei sedili posteriori e la vetratura posteriore in policarbonato (soluzioni già viste su altre Mégane di piccola produzione che si sono cimentate in hotlap al ’Ring) le hanno permesso di risparmiare 130 kg di peso. Questa edizione sarà disponibile in tiratura limitata, con tanto di cinture di sicurezza a quattro punti, entro la fine dell’anno. Il prezzo non ancora dichiarato.
