Renault 5 Alpine e Alpine Turbo: due tipe sveglie
L’Audi 50 (e la Volkswagen Polo), l’Autobianchi A 112, la Fiat 127, La Peugeot 104, la Citroen Visa, la Talbot Samba, l’Innocenti Nuova Mini… hanno tutte dato un indirizzo preciso all’inizio degli Anni ’70 e alla nuova genealogia delle compatte hatchback medio-piccole. A queste si aggiunge, sul cominciare del 1972, la Renault 5, posizionata più sù della R4 e con un’immagine più fresca e sofisticata per i centri città sempre più intossicati. Le parole d’ordine di questa piccola cittadina sono praticità ed economicità ma con stile; mentre nei ranghi più elevati della Losanga, se il desiderio è la sportività, ce n’è per tutti i gusti, naturalmente a marchio Alpine: A110, A310 e poi via nell’altisonante e inarrivabile universo delle corse con A220 e fino alla la stirpe delle 440 per il Mondiale Sport. Nel ’76 la Casa Madre decide, sull’onda del successo della R5, di portare un pizzico della carica sportiva Alpine verso i piani bassi del catalogo. L’idea è di creare una nuova piccola bomba come era stato tempo prima per R8 Gordini e l’R12 Alpine. Nasce la specifica versione Alpine della Renault 5, la bombinette che le dà la carica emozionale che le si addice, secondo i canoni della dependance sportiva della Casa Madre con sede a Dieppe.
UN AFFASCINANTE HIGHLINER SULLA FIANCATA. Il make up estetico prevede scudo paraurti con fendinebbia inferiori incassati, cerchi da 13” con canale maggiorato e un filo rosso sulla fiancata con l’indicazione ‘A5’ vicino allo spigolo della coda. In abitacolo ci sono i sedili dell’R5 TS e la strumentazione con tachimetro e contagiri. Il motore è lo stesso quattro cilindri 1.4 longitudinale della TS, ma grazie ad un aumento del rapporto di compressione e all’adozione di un carburatore Weber 35, la potenza dell’R5 Alpine è di 93 cv a 6400 giri: sono 30 cv in più rispetto alla 1.4 normale. Il telaio è più sportivo: prevede una barra antirollio anteriore, corpo vettura più basso e ammortizzatori più rigidi. Ci sono, infine, dischi anteriori e tamburi al retrotreno. La trasmissione si articola in trazione anteriore e cambio a cinque marce. Pesa 850 kg e si spinge fino a 175 Km/h, con un tempo di circa 9” sullo scatto da 0 a 100 km/h e 33” sul chilometro da fermo. L’R5 Alpine diventa così un bocconcino prelibato per i clienti della Casa francese, quella versione tutto pepe che la concorrenza italiana ancora non schiera in opposizione. Nel ’78 la Renault 5 Alpine si aggiorna: nuova, strumentazione, nuovo volante a tre razze, nuovo carburatore doppio corpo e cerchi con caratteristico design a ‘magnetofono’. Sembrerebbe il top, ma nel 1980 ecco l’apoteosi: la meravigliosa Renault 5 Turbo con motore centrale, spettacolare fucina di emozioni per gli inseguitori del ‘sogno proibito’.
ALPINE TURBO: L’R5 SALE SULLA VETTA... BASSA. L’R5 di serie risponde nell’82 con un eccitante upgrade: nel mese di settembre l’R5 Alpine guadagna un turbocompressore Garrett (senza intercooler) e si trasforma in Alpine Turbo. La potenza balza a 110 cv ed è necessario montare freni a disco anche dietro. Le prestazioni migliorano decisamente: 0-100 in 7″5 e 185 km/h di punta massima. La produzione complessiva della versione Alpine, fino al 1984, è di circa 56mila esemplari. Il valore di mercato oscilla tra i 14-16mila euro per esemplari in medie condizioni e i 18-20mila per quelli perfetti.