L’antipasto è il museo, la cena è con Agostini
Se ti hanno detto che da adesso a Bergamo c’è un museo dedicato a Giacomo Agostini, il campionissimo Ago che dagli anni ’60 a fine carriera ha messo tutti in riga, be’, ti hanno raccontato una balla. Perché lo spazio espositivo, progettato dall’architetto Giavarini a Villa Vittoria, in realtà è una macchina del tempo. Entri e sei scaraventato indietro di mezzo secolo, quando correre in moto e arrivare al traguardo (per non dire tornare a casa con le proprie gambe), non erano mai espressioni usate nella stessa frase. Per questo i 15 titoli mondiali, i 123 Gran Premi, i 18 italiani e i 10 Tourist Trophy (per un totale di 311 gare vinte) non si possono mica considerare un palmares, ma una pagina dei Guinness dei primati. Dentro, ci sono oltre 350 trofei, i mitici caschi di Ago (quelli che hanno lanciato la moda del tricolore a tutta calotta, a scodella prima e integrale poi), le tute e, ovviamente, le MV Agusta (c’è anche la 500 tre cilindri… roba da quasi 300 km/h!).
A CENA. Ma, insomma, perché non è un museo? Perché se vai a quelli Vaticani o del Quirinale, be’ non ceni mica col papa o col presidente. Tieniti forte: in questo caso sono disponibili pacchetti che comprendono, oltre alla visita (solo su appuntamento), il pernottamento e, appunto, una cena molto ‘veloce’ con Giacomo Agostini (per info e prenotazioni, info@villavittoriabergamo.it).