Alfa Romeo Scarabeo: la ‘sorella’ della Tipo 33
L’Alfa Romeo Tipo 33 è una delle auto da competizione più famose del Biscione. Nelle mani degli ingegneri e dei piloti dell’Autodelta, questa vettura è stata una delle protagoniste del Campionato del Mondo Marche tra gli anni Sessanta e Settanta, carriera chiusa con i trionfi dei due Titoli Mondiali conquistati nel 1975 e nel 1977; tuttavia non fu certo l’unica auto sportiva progettata e costruita dagli uomini della Casa Milanese in quegli anni. E proprio in occasione della mostra sulla storia delle concept cars al Musée National de la Voiture a Compiègne, in Francia, l’Alfa Romeo ha messo in mostra la Scarabeo, riaccendendo le luci sul progetto di una vettura da competizione mai venuta alla luce, basata proprio sulla Tipo 33.
LEGGERISSIMA. Questa concept voluta da Giuseppe Busso nacque subito dopo il passaggio di consegne del progetto della Tipo 33 dall’Alfa Romeo all’Autodelta, reparto corse della Casa. L’ingegnere voleva infatti portare avanti lo sviluppo interno di un prototipo da competizione dallo schema tecnico simile a quello della Tipo 33, ma ancor più leggero grazie al piccolo propulsore a quattro cilindri della Giulia GTA in luogo del potente V8 della Tipo 33. Questo ‘millesei’ aspirato da 115 cavalli a seimila giri era comunque sufficiente per spingere i soli 700 kg della Scarabeo a oltre 200 all’ora, mentre la struttura portante integrava molte delle soluzioni innovative introdotte dalla ‘sorella maggiore’ come il telaio a longheroni contenente i serbatoi della benzina.
TRE ESEMPLARI. In pochi mesi nacque la prima Scarabeo contraddistinta da forme molto spigolose e un secondo prototipo, quello esposto in questo periodo in Francia, dalle forme più classiche e simili alle Alfa da corsa del tempo. La Scarabeo ebbe vita breve: quando il gruppo di lavoro guidato dall’Ingegner Busso stava cominciando a dare forma a una terza vettura con carrozzeria spider il progetto fu cancellato e l’auto rimase incompiuta.
