La congiura degli innocenti: dalla Brabham-Alfa Romeo all’Alfa-Alfa
È martedì 31 dicembre 1974. Manca qualche minuto a mezzogiorno quando Carlo Chiti è raggiunto nel proprio ufficio di Settimo Milanese da un telex: il mittente è Bernie Ecclestone, il proprietario della Brabham… Il telex è chiaro e del tenore che Chiti auspicava: “se lei è d’accordo sul contenuto del mio ultimo telex, prego considerare questo telex come conferma del nostro accordo” […].
I piloti sembrano impressionati dalle qualità del boxer Alfa Romeo. Pace trova il “il motore Alfa Romeo molto buono e – prevede che – sarà eccellente in corsa”. Per Reutemann il dodici cilindri Alfa è “molto facile da portare grazie alla sua potenza ripartita in maniera estremamente regolare” […].
Ecclestone ha un asso nella manica: l’arrivo di Niki Lauda, che sta per laurearsi per la seconda volta campione del mondo ed è ormai arrivato al termine della propria permanenza a Maranello […].
La vittoria nel Gran Premio di Svezia è assegnata alla Brabham-Alfa Romeo di Niki Lauda sub-judice a causa dei reclami inoltrati per l’intero fine settimana di gara da Lotus, Tyrrel, McLaren, Surtees e Williams… Williams vede nel ventilatore di Murray una palese infrazione e dichiara di ritenere “il ventilatore montato nella parte posteriore delle macchine un dispositivo aerodinamico mobile, perché la sua funzione primaria è di influenzare la prestazione aerodinamica della vettura” […].
Bruno Giacomelli vede per la prima volta la monoposto con la quale l’Alfa Romeo intende ritornare in Formula 1 una mattina d’inverno a Balocco… la 177 lo aspetta sotto una gigantografia in bianco e nero dell’Alfa Romeo 158 con la quale Nino Farina si è laureato Campione del mondo nel 1950 […].
Luca Dal Monte
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